Occorrente:
Circa 100g a testa di pane carasau.
Un leggero sugo di pomodoro preparato con olio extra-vergine di oliva insaporito da cipolla ed abbondante basilico.
Un uovo o due per ogni commensale.
Pecorino grattugiato.
In un tegame largo fate bollire del brodo (meglio di pecora ma anche di altra carne o vegetale, io ho usato quello che ho descritto nel post precedente) o, in mancanza, acqua salata come per la pasta. Preparate le porzioni singolarmente con uno strato di carasau spezzato, immerso per un attimo nel liquido bollente, condite con il sugo di pomodoro ed una spolverata di pecorino fino a raggiungere, strato dopo strato (io ne faccio due), la porzione desiderata, che ultimerete con una o due uova in camicia posate sull'ultimo strato e cosparse a loro volta di sugo e pecorino.
mmmmm.. ma tu non saresti a dieta mon amour?
RispondiEliminabbono, non l'ho mai visto proporre neppure negli agriturismi sardi...
TAT
Nella maggior parte dei ristoranti o agriturismi sardi fanno più o meno sempre le stesse cose
RispondiEliminache bella, una pizza incartapecoritamusicosa..... :-)))
RispondiEliminaAvevo un amico sardo che me ne parlava spesso.
RispondiEliminaNon ho mai avuto un'idea precisa di come fosse...fino ad oggi, grazie alla tua foto (e la tua ricetta) :-)
Lo proverò.
Ti ho scritto al Pizzarium, controlla....
RispondiEliminaVisto, grazie.
RispondiEliminaE grazie per aver salutato Anna Moroni per me.
buono buono buonoooo
RispondiEliminalu
Questo piatto è davvero ottimo!
RispondiEliminaMe l'ha fatto poco tempo fa un'amica sarda, credo in effetti che la mamma sia del nuorese!
Non vedo l'ora di andarla a trovare quest'estate!
Ciao, Sara
Bono! Bono!!!!!
RispondiElimina# Alis: e che ci berresti? :-)
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