In Italia ci sono zone
bellissime e ancora abbastanza poco antropizzate che sono poco
conosciute ai più. Negli ultimi anni alcuni luoghi però sono balzati agli
onori, soprattutto della stampa specializzata in enogastronomia, in uno di questi c’è uno
dei vanti dell’Italia, il Reale Casadonna di
Castel di Sangro.
Ci
sono stata per festeggiare il compleanno di un amico. Gli
piace farlo così (un anno fa ci ha portati
a Modena all'Osteria
Francescana di Massimo Bottura, come dirgli di no?), regalandosi esperienze uniche. A volte
preferisco rinunciare a qualche pizza di troppo o
a qualche frivolezza e regalarmi queste esperienze.
Arriviamo
in una giornata feriale di marzo ancora fresca.
Non c’è movimento in paese, tutto scorre tranquillo come il fiume Sangro al di là del quale c’è questa struttura storica che domina la vallata, un monastero del ’500 con una pianta a U, con un giardino intercluso all'interno e circondata da 6 ettari di terreno. Trasformato in ristorante e scuola. Si arriva attraversando le vigne.
Non c’è movimento in paese, tutto scorre tranquillo come il fiume Sangro al di là del quale c’è questa struttura storica che domina la vallata, un monastero del ’500 con una pianta a U, con un giardino intercluso all'interno e circondata da 6 ettari di terreno. Trasformato in ristorante e scuola. Si arriva attraversando le vigne.
Qui
tutto è semplice, lineare, pulito. Un altro mondo
rispetto alla città caotica da dove veniamo.
Ho
aspettato tre mesi per parlarne perché non mi sentivo pronta a
riordinare le idee. Per cui piatti saranno quelli della stagione
fredda. Una buona occasione per riprovarlo con
altri climi.
Siamo
a casa dello chef Niko Romito, al ristorante “Reale Casadonna”
sede anche della scuola “Romito Formazione”
E
se l’arrivo trasmette emozioni rilassanti l’interno le conferma.
La sala spaziosa e bianca, con tavoli
distanziati, il giardino interno, l’apparecchiatura essenziale,
tutto è in armonia.
Ed essenziale. Essenza è
anche il nome del menu che scegliamo, essendo la prima
volta qui preferiamo un classico.
Iniziamo
il pranzo con cinque finger food abbinati a uno champagne fermo di
Bruno Paillard, millesimo 2010, 100% chardonnay, una novità per me
a volte anche un po’spiazzante come abbinamento.
I
piccoli assaggi erano un soffice al pistacchio salato, un
mini-crostino con ricotta di pecora e pomodoro candito, battuto di
salsiccia con arancia candita, polpettina di vitello e patate,
crocchetta di cime di rapa e pecorino, chips di rapa rossa con fegato
di coniglio.
I
pani son fatti in casa,
grissini
alle castagne finissimi, pane con lievito madre di grano Solina
e uno di patate.
Il
nostro menu comprendeva:
Emulsione
fredda di manzo e olio con maionese di lamponi abbinato a un
Gewurstraminer 2011 Pierre Frick. L amaiones e di lamponi è perfeta
con la dolcezza della carne.
Gel
di vitello, porcini, tartufo e mandorle” profumi e sapori
sorprendenti, evocativi di emozioni. Abbinato s Trebbiano di
Valentini.
Brodo
leggero di vitello e cannella con ravioli di manzo abbinato
a un liquore di ginepro, Zuidam Jonge Graanjenever.
Una
scelta davvero insolita che aiuta a esaltare sentori e
sapori.
Tagliolini
al ragù di porri, un piatto nuovo del 2015 che credo nasca da
altre esperienze precedenti e che nella sua semplicità ci ha
impegnati a parlarne per buona parte del ritorno. Un
esercizio di tecnica ben riuscito. E’ interessante conoscere la
storia di questo piatto che abbiamo abbinato con Puilly
Fussè Domaine Valette 2009.
Anatra
glassata con sciroppo di ciliegie accompagnato da
Valpolicella Zýmē.
Come
dessert Essenza abbinato a un vino della Fattoria
Poggio Gagliardo “Rovo” Sangiovese Chinato '06, è un gelato al
ginepro e pistilli di zafferano, crema alle nocciole, briciole amare
di caffè. Si mangia in orizzontale per cogliere tutti i sapori.
Abbinato
con Rovo Chinato 2006 Fattoria Poggio Gagliardo.
Per
finire piccola pasticceria e il caffè.
Ripensandoci
a mente fredda quello che mi è piaciuto di più
dell’esperienza è il fatto che alcuni piatti mi abbiano
stimolatolo fantasia e la curiosità e che li abbia capiti forse solo
il giorno e avendoci riflettuto sopra. Le impressioni
scambiate con i compagni di viaggio, Elisa e Stefano, durante il ritorno è stata
da questo punto di vista molto utile.
“E’
un ottimo maestro non colui che insegna le nozioni ma quello che
stimola la crescita e ad approfondire” (cit.).
In
questo è davvero bravissimo Niko Romito.
Tutte
le
foto sono QUI
http://www.ristorantereale.it
Contrada
Santa Liberata
67031
– Castel di Sangro (AQ)
Tel
0864 69382
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