L'arrivo a Bonifacio. |
Se si è in vacanza vicino Santa Teresa di Gallura è quasi d'obbligo una gita a Bonifacio. Devo essere sincera e non ci vado tutti gli anni. Anche perché il biglietto della nave, soprattutto per la macchina, non costa pochissimo e pochi sono disposti a spendere. Una buona soluzione è fare una gita giornaliera senza auto. Tanto lì non serve e si dovrebbe asciare in un parcheggio a pagamento.
Dopo questa dritta del solo passaggio ponte è più facile programmare una visita a questa bella città.
La passeggiata serale a Santa Teresa è spesso d'obbligo alla Torre ad ammirare il faro di Bonifacio e le sue bianche scogliere si vedono quasi ovunque dalle spiagge galluresi.
Qui probabilmente ci sarà l'abitudine di scrutare l'orizzonte verso la Sardegna.
La città è arroccata su una scogliera a picco sul mare blu e smeraldo. Arrivati al porto ci attende una piccola ascensione per la città vecchia.
Ma prima di salire vale la pena fare un giro sul lungomare dove una serie di negozietti e di ristoranti in stile "costa Azzurra" attendono i clienti.
Se si sceglie di arrivare con le prime navi consiglio di fare la colazione qui, magari con un croissant o altre viennoiserie di Faby. Il forno si trova nella vecchia città ma qui al porto da qualche anno la succursale accoglie i visitatori con mille delizie.
Suggerisco il pain au chcolat "pur beurre". Qui oltre ai dolci d a colazione fa bella mostra di sé anche del pane molto invitante.
Un'altra ottima pasticceria si trova proprio sul a piazza da cui parte la stradina ripida per la città alta. E' la Patisserie Sorba, dove si possono assaggiare molti dolci locali come le tarte au fromage (parenti maggiori delle formaggelle sarde) a base di "brocciu" la ricotta locale.
A questo punto dopo un ultimo sguardo al lungo fiordo del porto si inizia a salire. Piano ché fa caldo!!!
La città vecchia è tutta da vedere on le sue stradine strette e i negozietti con le finestre che si affacciano sul mare.
Passeggiando è facile imbattersi in piccoli campi di "Pétanque", lo sport locale che è una variante delle bocce, ancora utilizzati dagli abitanti.
Tra una visita a una chiesetta,alla Legione Straniera ormai abbandonata, posta sul punto più alto del promontorio,
e un po' di shopping (bellissime le borse porta baguette!!!!)
e il vasellame di ceramica (18 euro)
si fa ora di pranzo!!!
Una visita alla sede principale di Faby (lo stesso del porto)
dove c'è l'imbarazzo della scelta tra preparazioni dolci e salate.
Il mio consiglio di comprare al forno solo cose da portare a casa e di mangiare alla Cantina Doria, consigliata anche dalla guida Routard .
Si può mangiare fuori o dentro (più fresco). Noi abbiamo scelto dentro.
Prezzi non proprio bassissimi ma le porzioni sono abbondanti, ogni piatto bastava per due persone.
Come questo tagliere di formaggi (ottimi quelli di capra) e di salumi (al cinghiale corso) in cui non manca mai la marmellata di fichi con le noci, tipica del posto.
O le melanzane alla Bonifacienne.
L'accompagnamento classico è con la birra locale Pietra prodotta con castagne delle montagne corse. Una birra che in pochi anni ha saputo conquistare un buon posto nello scenario europeo.
Con le sorelle Colomba
e Serena
Se si è fortunati nella via un concerto improvvisato accompagna piacevolmente il pasto.
Nella passeggiata posprandiale ho adocchiato altri 2-3 posti da provare la prossima volta, anche se la Cantina Doria resta la mia preferita, alcuni speciali per la vista sul mare
Dopo altre curiosità, tra madonnine
e targhe di Napoleone si torna al porto. Ultima visita in qualche negozio (vanno bene anche i piccoli supermercati) per comprare birra e caprini locali e si riparte verso Santa Teresa (50 minuti di traversata).
Ho fatto tante fotografie, erano troppe da mettere qui. Chi vuole può vederle su Facebook!
Per l'ubicazione dei posti consigliati consultare la mappa di SenzaPanna.
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