Lo storico Bar Pasticceria Antonini di via Sabotino del quartiere Prati ha riaperto i battenti l'8 settembre dopo 22 giorni di ristrutturazione. Un vero e proprio restyling che prevede una attualizzazione del concept Antonini: più razionalità nel layout del locale, valorizzando la grande qualità di sempre dell’offerta Antonini.
Modernizzazione, ma nel rispetto della tradizione di questa grande insegna capitolina.
Ancora oggi il bar pasticceria è gestito dalla quarta generazione della famiglia Antonini ed è uno dei pochi marchi storici romani completamente a conduzione familiare.
Antonini ha saputo mantenere, nel tempo, il concept di una volta dove il bar non è un semplice luogo dove consumare e scappare via, ma piuttosto un punto di incontro di residenti e passanti.
Inserito in un palazzo dallo stile Umbertino e progettato dall’architetto Innocenzo Sabbatini, questo bar è stato fondato nel 1927 da Giuseppe Antonini con la moglie Giuliva. Nacque come latteria di quartiere dove si vendevano latte, burro, caramelle, “pasterelle” e gelato per la sua passione per le cose buone e genuine. Giuseppe è ricordato proprio per la bontà dei suoi maritozzi alla panna e per la granita di caffè con panna, oltre che per il carattere solare e piacevole, con cui accoglieva i clienti.
Nel primo dopoguerra, esattamente nel 1948, subentra il figlio Giorgio dopo aver fatto il militare e aver lavorato come pasticcere in una struttura americana nei pressi del Foro Italico che si prendeva cura dei soldati feriti in guerra. Qui preparava torte e dolci.
I cornetti e i maritozzi con panna e gelato allo zabaione, diventano famosi in tutta Roma. Insieme alla moglie Bianca dà nuovo impulso all'attività facendola diventare l’Antonini che conosciamo oggi, una meta immancabile per tutti gli appassionati romani e non solo, un vero e proprio punto di riferimento dell’arte pasticciera della Capitale.
Ad affiancarlo il pasticcere Mario Prosperi, un’artista dell’arte bianca dal gusto eccezionale e dal palato raffinato, un vero riferimento per la storia Antonini sin dal giorno del suo ingresso nel 1927. Due i suoi pezzi forti per l’epoca: la cannonata, tipico dolce con cioccolato e zabaione, e la tartina salata, la stessa di oggi, farcita con pesce, come le ostriche con la maionese, o con le lumache che Giorgio cucinava con il pomodorino e servite con il guscio.
La cannonata |
Giungiamo così agli anni tra i 60’ e i 70’ in cui ad aiutare i genitori arrivano le figlie Paola e Luciana che danno a loro volta un nuovo impulso. Nel 1982 sarà poi il marito della signora Paola, Paolo, a voler ampliare ulteriormente il locale: famosi i dolci della domenica, le paste, i cornetti e i maritozzi. In particolare i dolci al burro erano uno dei cavalli di battaglia del bar Antonini, si trattava di una specie di Sacher con crema al burro aromatizzata al caffè e cioccolata tipica di quei tempi.
Frequentato dalla Roma bene come liberi professionisti, avvocati e commercialisti, la posizione del Bar Antonini, poco distante dal “Teatro Delle Vittorie” e dalla sede RAI, permette di accogliere personalità dello spettacolo e della televisione quali Gino Bramieri, le gemelle Kessler, Mina, Marcello Mastroianni e Lucio Dalla, a cui le sorelle Antonini offrivano il cappuccino per pranzare date le condizione di povertà in cui il cantautore si trovava all’epoca, ma anche Renato Zero e Nanni Moretti che qui ha girato alcune scene del film “Sogni d’oro” dove parla della Cannonata e della Sacher firmata Antonini personalizzata con marmellata di mirtilli.
Maurizio Antonini e la madre Paola |
Oggi il locale è gestito da Maurizio Antonini con il supporto della madre Paola.
Il Bar Antonini è aperto dalla mattina alla sera, dalle colazioni, con cornetti di diverso tipo, al pranzo fino all’aperitivo servito con le celebri tartine e salatini di altissima qualità come rustici, mini supplì e cornettini salati.
LE NOVITA’
Tante le novità gastronomiche pur mantenendo la tradizione e la storicità delle ricette originali. Ci sarà la famosa tartina realizzata con un nuovo pane ancora più leggero e arieggiato;
la pizzetta rossa romana mono porzione fatta con la sfoglia e la pasta del pane “perché più friabile e che dona sensazioni diverse in un morso soltanto" spiega Maurizio Antonini
Saranno riportate in vita alcune torte storiche quali la famosa torta di burro degli anni 60; che affiancheranno la Cannonata con lo storico zabaione Antonini; la Boscaiola, una pasta frolla con uno strato di crema sopra, la marmellata di fragola all'interno, guarnita con more, fragoline di bosco e un giro di panna montata; la Tahiti simile alla Boscaiola ma ricoperta di more e kiwi e infine la Sacher Antonini con la marmellata di mirtilli.
La Cannonata |
Durante le festività verranno confezionati i panettoni e le colombe artigianali con il lievito madre, burro fresco e i canditi fatti in laboratorio.
Ogni giorno verrà sfornato pane fresco di grano duro siciliano, tumminia, solina, saragolla e grano tenero piemontese.
Nei piani c’è anche la realizzazione e la commercializzazione di una linea di prodotti a brand Antonini.
I GELATI ANTONINI
Antonini da sempre è stato riconosciuto, oltre che per i suoi dolci, anche per il gelato, proposto tutto l’anno. Tra le tante innovazioni c’è l’introduzione della macchina mantecatrice “Principessa” per avere il gelato artigianale appena fatto.
È una macchina che permette di mantecarlo al momento con un’altissima qualità valorizzandone le migliori caratteristiche, mantenendo i profumi degli ingredienti, dimezzando i consumi energetici e permettendo il 100% di risparmio idrico. Il movimento, variabile e controllabile, riproduce il lavoro delle sapienti braccia dell’artigiano.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione del gelato sposata appieno da Antonini, da sempre attento ad offrire le eccellenze ai suoi clienti.
Dario Rossi della gelateria Greed di Frascati |
Papà Giorgio era un maestro anche nel servire il gelato: lo lavorava, spalettandolo e riammorbidendolo, esaltando sapore, consistenza e bellezza.
Ad esempio il gusto zabaione, un must di questa storica insegna, manterrà ancora di più la perfetta consistenza del semifreddo e la ricetta originale fatta con uova fresche e marsala Mineo (siciliano) o Florio e il torroncino avrà all’interno il pan di Spagna sbriciolato.
Per i gusti alla frutta si continuerà a usare solo frutta di stagione molto matura.
Per la riapertura la gelateria si è avvalsa della consulenza di Dario Rossi della gelateria Greed di Frascati.
Orario continuato dalla colazione all'aperitivo/cena.
Una novità è la nuova proposta di cocktail.
Nella serata dedicata alla stampa sono stati presentati alcuni piatti che saranno in carta.
Una fettuccina fatta in casa con pinoli e uova di salmone
e un insolito, quanto buono, abbinamento tra lingua e gamberi,
Via Sabotino 19/29
Roma
tel 06 372 4354
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