Questa è una ricetta che ho sempre fatto ma usando solo burro per la vellutata e senza avvolgere i gamberi nel guanciale.
Devo dire che questa versione mi piace di più, la trovo più completa. Nasce dalla lettura di tante ricette di chef famosi (e molto più bravi di me), insomma come mio solito ho preso un po' qua e un po' là.
Fare una vellutata con olio con la farina di mais (meglio usare la fioretto che è più fine, io ho usato la bramata ma rimane troppo grossa per questa preparazione): mettere poco olio in una pentola, aggiungere la farina di mais e tostare, aggiungere brodo vegetale e portare a cottura, aggiustare di sale e aggiungere brodo se la polentina si è addensata troppo.
Pulire e sgusciare i gamberi e avvolgere ogni coda in una fetta sottile di guanciale o di lardo. Far rosolare dolcemente le code in una padella antiaderente senza farle colorire. Mettere un po' vellutata nei piatti e sovrapporre le code di gambero, guarnire con erba cipollina.
Devo dire che questa versione mi piace di più, la trovo più completa. Nasce dalla lettura di tante ricette di chef famosi (e molto più bravi di me), insomma come mio solito ho preso un po' qua e un po' là.
Fare una vellutata con olio con la farina di mais (meglio usare la fioretto che è più fine, io ho usato la bramata ma rimane troppo grossa per questa preparazione): mettere poco olio in una pentola, aggiungere la farina di mais e tostare, aggiungere brodo vegetale e portare a cottura, aggiustare di sale e aggiungere brodo se la polentina si è addensata troppo.
Pulire e sgusciare i gamberi e avvolgere ogni coda in una fetta sottile di guanciale o di lardo. Far rosolare dolcemente le code in una padella antiaderente senza farle colorire. Mettere un po' vellutata nei piatti e sovrapporre le code di gambero, guarnire con erba cipollina.
Una ricetta che trovo molto attraente sia per la presenza dei gamberi che per i bellissimi colori. Sono una grande mangiatrice di polenta sin dall'infanzia ma non mi era mai venuto in mente di farci una vellutata. Mi segno la ricetta e la ripropongo presto :)
RispondiEliminaUn bacio
Chie buona! Assolutamente da rifare!!
RispondiEliminala vellutata di mais ha colpito molto anche me, in questa versione estiva con i gamberoni. Buonissimo e bellissimo piatto.
RispondiEliminaBuona daniela!!!! :-)
RispondiEliminaA me piaciono moltissimo sia i gamberi che il mais!!
besos
Ciao,
RispondiEliminaAnche io t'ho linkata sul Caleidoscopicum
Grazie mille della collaborazione :)
Kja, Chiara, Francesca, Gourmet, grazie, a me è piaciuto e dir e che ero sempre scettica sul connubio carne/pesce, ma visto che qui si tratta di grasso animale/crostacei a essere precisi l'unione mi è piaciuta.
RispondiEliminaCaleidoscopicum è un piacere, visto che l'elenco è breve il tuo link si vede. Non so dove devo modificare la lunghezza degli elenchi :-(
Questa ricetta è strepitosa, mi piace da morire e la porporrò a qualche gentile "cavia" anche se i risultati non saranno come i tuoi :-))))
RispondiEliminaBrava, brava, brava!!!!
un bacio
annina
I gamberi e il guaciale te li cedo volentieri ma la vellutata di mais mi incuriosisce molto, bella idea! sembra una polenta molto liscia e liquida, ottima variante! La farina di mais la conosco solo per la polenta classica e per i biscotti, ottima variante davvero!
RispondiEliminaGhiandina, sarà di sicuro diversa, magari meglio!! ;.pppp
RispondiEliminaMattop, come ho scritto ti consiglio di usare la farina fioretto o se la trovi il fumetto che è impalpabile.Alcuni le usano anche per fare la farina ma secondo me viene una mappazza, invece così cremosa è buona.
Cosa metteresti al posto di gamberi e guanciale? sono curiosa
Vista la tua accortezza nella selezione dei cibi, immagino che avrai accuratamente controllato la farina di mais VERO??
RispondiEliminaRoVino, vuoi dire se è OGM o no?
RispondiEliminaDa casa ti copio l'etichetta. :-))
E' della Sala Cereali, l'ho presa da di Biagio. Se vuoi ci andiamo insieme.
RispondiEliminaSala Cereali
Per un piatto macrobiotico avrei sostituito con del tofu fermentato con miso avvolto in zucchine e alghe nori. Magari saltate prima in padella con del tamari... però è un'altra ricetta! Il sapore del mais si sposa bene anche con del seitan!
RispondiEliminaAvevo pensato al tofu, al seitan no.
RispondiEliminaPotresti provare...
Ciao Daniela, ho letto che sotto l'ufficio in cui lavori vendono le piante di pesca tabacchiera (detta anche saturnina) e dato che le sto cercando disperatamente per piantarle nel mio giardino, vorrei sapere l'indirizzo dove posso trovarle
RispondiEliminaGrazie Nerina
Forse mi sono espressa male, sotto il mio ufficio vendono i frutti ma stamattina ho chiesto a uno dei contadini e mi ha detto di andare a Monterotondo da un vivaio sulla Salaria che ha un nome tipo Bianchini, ma non lo trovo in elenco.
RispondiEliminaAnche io le cerco, chi la trova prima lo dice?
ho trovato questo:
RispondiEliminaNome Azienda : BIANCHINI BRUNO
- az. Agricola Vivai e Piante
Via : via Righi, 19 - 00015
Città : Monterotondo Scalo (zona industriale) - RM
Telefono : 06 90080156 Abit. 06 90625405
Ho visto che ha nella lista dei vini ArPePe, il che è già un punto a suo favore.
RispondiEliminaR
@nerina e Dany
RispondiEliminama ha senso coltivare la pesca tabaccaia che proviene dalla zona etnea e tira furi quei profumi e quei sapori proprio perché cresce in quei terreni e gode di un'escursione termica che qui ce la sognamo?
Verrà sicuramente una cosa assai diversa, manterrà la forma ma il resto temo che sarà ben lontano dall'originale. Ogni cosa al suo posto. Almeno io la vedo così.
tabacchiera, tabacchiera...
RispondiEliminaRoVino: in parte hai ragione, ma se tutti ragionassero così non avremmo i po,odori, i peperoni, le patate, le albicocche, le ciliegie ecc, ch e provengono da altri paesi, non credi?
RispondiEliminaNon è la stessa cosa, Dany. I prodotti che hai elencato non hanno esigenze particolari, o perlomeno si adattano bene nei climi temperati. Le pesche tabacchiere, per essere così buone hanno bisogno di un certo tipo di terreno e di una differenza giorno-notte che esalta la componente aromatica.
RispondiEliminaComunque nulla vieta di provare...
E' vero quello che dici, ma a voler essere pignoli lo stesso discorso vale non solo per varietà specifiche ma anche per le altre. Comunque quello che tu dici è verissimo. Le ho mangiate a Catania ed erano speciali, comprate al mercato e sciacquate alla fontanella. Ma queste cresciute in Sabina non sono accio accio, sempre meglio di certe pesche che sono state chissà quanto in carro frigo. Queste non avranno il sapore di quelle etnee, ma sono comunque raccolte e mangiate.
RispondiEliminaComplimenti davvero una bella ricettina,molto bello anche l'effetto cromatico.
RispondiEliminaMi piace il tuo blog,davvero carino,ti ho messo tra i miei blog preferiti,spero ti faccia piacere...
Non conoscevo il tuo blog, ci sono molti spunti interessanti come il pane con il poolish.
RispondiEliminaTi metto tra i miei link e su bloglines.
Grazie di ricambiare il link,comunque guarda che io ho conosciuto il tuo blog,perche tu hai postato un commento sulla mia torta al cioccolato bianco del Madagascar....ricordi?
RispondiEliminaPerdonami, è l'età!!
RispondiElimina:-)))