Ancora pochi giorni e non si troveranno più favette e carciofi e allora ispirata dal post di Stefano sulla vignarola, con gli ultimi carciofi che sono rimasti propongo due vecchie ricette, ma aggiungo un particolare sulla tecnica.
Nell'aprile 2006 avevo postato queste ricette: lo strudel alla vignarola di Rosa Maria e il mio strudel di carciofi, feta e maggiorana .
In quelle occasioni non avevo spiegato bene come arrotolo lo strudel. Non è il sistema classico credo, io l'ho copiato dagli involtini primavera, ma in questo modo non esce niente dai lati, mentre se si arrotola solamente si rischia che si rompa ed esca il contenuto.
Oggi ho ritrovato i disegni che avevo fatto 4 anni fa per il forum della Cucina Italiana e ho pensato di postarli qui sperando che a qualcuno siano utili.
Metto la farcia solo da un lato (dopo aver spennellato la pasta, tirata sottilissima, con burroo fuso o volendo olio per strudel salati)
Metto la farcia solo da un lato (dopo aver spennellato la pasta, tirata sottilissima, con burroo fuso o volendo olio per strudel salati)
ripiego i lati verso l'interno
poi piego la parte superiore
e arrotolo fino alla fine.
Ovviamente è inutile dire che uso lo stesso metodo con quello di mele.
Ciao!
RispondiEliminaChe bello sentire parlare di STRUDEL!!! Aanche noi di Fiordimela lo arrotoliamo più o meno come nel disegno, ma mi sembra che ci sia troppa pasta, basta poco più di un giro...
Grazie, ciao
Fede
Fiordimela - Lo Strudel della Val di Non
solo su www.fiordimela.it
Fede fiordimela: la tua osservazione è giusta. Il disegno è solo per far vedere il metodo. Se vai ai link vedrai che i rapporti tra pasta e farcitura sono diversi. Nei disegni ho solo voluto rendere l'idea delle piegature. Grazie dello spunto che mi ha permesso di precisare meglio.
RispondiEliminaVieni sul mio sito e rispondi all'appello! Niente scuse!
RispondiEliminaMattop, ho letto e rispondo appena posso, prima di partire spero :-)
RispondiEliminabella l'idea di spiegare con un foglio....buonissimo lo strudel...buona serata
RispondiEliminaAnnamaria
Me lo ricordo, quel topic su Cucina Italiana.
RispondiEliminaSai che ti dico? Tutto sommato erano bei tempi...
Apperò,che simpatica scoperta! :)
RispondiEliminaQuesto blog è un attentato alla linea... :D
Chissà che non mi aiuti a rinverdire quella vena culinaria che nell'ultimo anno s'è di parecchio affievolita (causa eventi contingenti). Mio marito ne sarebbe felicissimo!!
:))
Unika, spero che si capisca, il disegno è mio :-(((
RispondiEliminaGiovanna, sì e mi ricordo che Alda non era d'accordo su questo metodo. Sì, erano bei tempi, ma non si può tornare indietro. Mi ricordo come è nata la nostra conoscenza, con un equivoco subito chiarito in mail.
Squitto, benvenuta con i tuoi mici.
:-))
un altro modo: raccogliere le estremità a caramella e strizzarle, schiacciare e tagliare l'eccesso; "la caramella" mi piace perchè ne arrotonda bene i lati brevi. Tiene senza dubbio. Le uniche uscite a me capitate - masolo di un poco di liquido - sono state dovute all'aver sforato il tempo di cottura anche solo di pochi minuti: con il vecchio forno i giusti erano 30', ora col nuovo dovrò vedere.
RispondiEliminagrazie!!!
Elimina