16 dicembre 2008
Sono in colpevole ritardo, ho aspettato troppo a scrivere questo post e ora ricordo poco, tranne le cose importanti.
Per fortuna mi sono venuti in aiuto i commensali, soprattutto sui vini.
Ricordo di sicuro la compagnia molto piacevole di Monica, Caterina, Armando, Alioscia, Alfonso e Fabio.
Ricordo benissimo però l'accoglienza di Ramona,l'ambiente raccolto e molto intimo, il servizio accurato del sommelier Stefano Magistri e la cucina di Riccardo di Giacinto.
Per fortuna mi sono venuti in aiuto i commensali, soprattutto sui vini.
Ricordo di sicuro la compagnia molto piacevole di Monica, Caterina, Armando, Alioscia, Alfonso e Fabio.
Ricordo benissimo però l'accoglienza di Ramona,l'ambiente raccolto e molto intimo, il servizio accurato del sommelier Stefano Magistri e la cucina di Riccardo di Giacinto.
Ero già stata all'All'oro e da allora lo consiglio spesso, ma stavolta l'ho trovato se possibile, addirittura migliorato.
Il menu era stato stabilito in anticipo dallo chef, ma i vini in abbinamento sono stati portati dai miei compagni di ventura (che non smetterò mai di ringraziare).
Questo il cestino del pane che è stato sostituito molte volte visto che era molto molto buono servito con un olio, se non sbaglio, di Moricone.
Il menu era stato stabilito in anticipo dallo chef, ma i vini in abbinamento sono stati portati dai miei compagni di ventura (che non smetterò mai di ringraziare).
Questo il cestino del pane che è stato sostituito molte volte visto che era molto molto buono servito con un olio, se non sbaglio, di Moricone.
Poi inizia la cena come da programma.
Crema di fagioli, seppie arrostite e ricotta passita, mi è piaciuto molto l'abbinamento di sapori e consistenze
Tiramisù di patate e baccalà con lardo di Cinta Senese, spuma di patate e cacao, sfizioso e sorprendente l'abbinamento con il cacao
Fagotti di burrata all'impepata di cozze, ero scettica, ma è un mio limite, invece le cozze erano perfette.
"Rocher" di coda alla vaccinara con geleé di sedano, uno dei suoi cavalli di battaglia, inutile dire ch e ne avremmo mangiati tutti almeno 3-4.
Raviolini di mascarpone con ragù d'anatra e riduzione di vino rosso (foto di Fabio), anche questi ineccepibili
La quaglia: il petto farcito al ciauscolo, la coscia laccata con miele e n'duja e l'uovo, rischio di essere noiosa ma l'ho apprezzato molto
Guancia brasata di manzo con mantecato di castagne, zenzero candito e spuma di pan di spezie, ottimo l'accostamento del dolciastro delle castagne con lo zenzero e le spezie a completare una guancia tenerissima
Predessert, Bicchierino di Mont Blanc, forse la cosa che mi ha colpito di meno, buonissimo ma per me un gradino sotto le altre cose, ma è solo una questione di gusti. Ravioli di cioccolato con ragù di banane e cocco, olio e sale in cristalli, leggeri e sfiziosi.
Piccola pasticceriaI vini bevuti:
1. Champagne Coeur de Cuvée 2000 - Vilmart
Le note di Fabio sui vini:
Coeur de Cuvée 2000 Vilmart & Cie: naso di ottima intensità e pulizia ma ancora molto giovane, legno e agrumi, spezie e fiori chiari, tutto molto ben integrato, fresco e di gran beva, buona acidità e complessità e finale degni di nota. Già ottimo, ma sarà molto più interessante fra qualche anno (91)
Rosado Crianza 1991 Lopez de Heredia: un vino che sa di legno, ma non nel senso comune, in cui con questo indichiamo vini che sanno di spezie dolci, cacao e caffè: questo sa proprio di tronco di pino resinoso, smalto, copale, ha una mineralità salmastra, umida, acquitrinosa, è il vino perfetto post-esondazione del Tevere. Ha una curiosa corrispondenza occhio-naso tirando fuori sentori di rame che ne richiamano il colore, con un po' di pazienza tra tutte queste note "umide" e oserei dire acquitrinose tira fuori sentori di arancia bionda e caramella al mandarino. Non un fuoriclasse, ma comunque un vino molto divertente da degustare (88)
Trebbiano 1964 Valentini: se ne intuiscono stazza e stoffa, ma la fortissima ossidazione lo rende ingiudicabile (s.v.)(se questo è un tappo!! n.d.r.)
Sassicaia 1977: di incredibile potenza, tanto che si scherza su eventuali "correzioni" a base di Lafite.. e in effetti a ben scavare esce fuori anche la grafite di Pauillac! La potenza è incredibile, il frutto scuro e maturo, su cui si innestano note che partono dal cuoio e arrivano alla coda alla vaccinara, cacao compreso (in effetti si potrebbe ben sdoganare il Rocher di coda alla vaccinara come descrittore!) assieme a una bella balsamicità. I tannini sono finissimi, l'attacco in bocca imperioso, il finale da purosangue di razza, la persistenza infinita. Uno dei più grandi Sassicaia di sempre (per me secondo solo al 1985) catturato probabilmente al suo apogeo (98)
Pedro Ximenex Viejissimo [1832] Maestro Sierra: 10 gradi di alcool e un'acidità impressionante per un campione della categoria, nero come la pece e quasi viscoso. Note impressionanti di fichi al forno, uvetta, prugne e caffè. Di beva insospettabile per le sue caratteristiche e di grande persistenza. Degno epilogo (93)
Costo della cena, vini esclusi, 60 €.
Ristorante All'Oro
2. Rioja Rosado Crianza 1991 - Lopez de Heredia
3. Trebbiano d'Abruzzo 1964 - Valentini
4. Sassicaia 1977 - Tenuta San Guido
5. Xeres Pedro Ximenes Viejisimo Solera - Bodegas El Maestro Sierra 1830
Le note di Fabio sui vini:
Coeur de Cuvée 2000 Vilmart & Cie: naso di ottima intensità e pulizia ma ancora molto giovane, legno e agrumi, spezie e fiori chiari, tutto molto ben integrato, fresco e di gran beva, buona acidità e complessità e finale degni di nota. Già ottimo, ma sarà molto più interessante fra qualche anno (91)
Rosado Crianza 1991 Lopez de Heredia: un vino che sa di legno, ma non nel senso comune, in cui con questo indichiamo vini che sanno di spezie dolci, cacao e caffè: questo sa proprio di tronco di pino resinoso, smalto, copale, ha una mineralità salmastra, umida, acquitrinosa, è il vino perfetto post-esondazione del Tevere. Ha una curiosa corrispondenza occhio-naso tirando fuori sentori di rame che ne richiamano il colore, con un po' di pazienza tra tutte queste note "umide" e oserei dire acquitrinose tira fuori sentori di arancia bionda e caramella al mandarino. Non un fuoriclasse, ma comunque un vino molto divertente da degustare (88)
Trebbiano 1964 Valentini: se ne intuiscono stazza e stoffa, ma la fortissima ossidazione lo rende ingiudicabile (s.v.)(se questo è un tappo!! n.d.r.)
Sassicaia 1977: di incredibile potenza, tanto che si scherza su eventuali "correzioni" a base di Lafite.. e in effetti a ben scavare esce fuori anche la grafite di Pauillac! La potenza è incredibile, il frutto scuro e maturo, su cui si innestano note che partono dal cuoio e arrivano alla coda alla vaccinara, cacao compreso (in effetti si potrebbe ben sdoganare il Rocher di coda alla vaccinara come descrittore!) assieme a una bella balsamicità. I tannini sono finissimi, l'attacco in bocca imperioso, il finale da purosangue di razza, la persistenza infinita. Uno dei più grandi Sassicaia di sempre (per me secondo solo al 1985) catturato probabilmente al suo apogeo (98)
Pedro Ximenex Viejissimo [1832] Maestro Sierra: 10 gradi di alcool e un'acidità impressionante per un campione della categoria, nero come la pece e quasi viscoso. Note impressionanti di fichi al forno, uvetta, prugne e caffè. Di beva insospettabile per le sue caratteristiche e di grande persistenza. Degno epilogo (93)
Costo della cena, vini esclusi, 60 €.
Ristorante All'Oro
Via Eleonora Duse 1/e
Roma
Bellissima cena, grandi vini.
RispondiEliminaWow!
che cena, sono rimasta senza parole!
RispondiEliminaBellissima cena, inequivocabilmente... ma per mia curiosità... come l'avete trovato il sassicaia '77?
RispondiEliminaIeri sera abbiamo aperto un '97 e l'ho trovato poco persistente..dopo pochi secondi il sapore era già sparito. Delusione :-(
TUTTE QUESTE COSE HANNO UN'ASPETTO DELIZIOSO! POI VISTA L'ORA VIENE PROPRIO FAME.... ANCHE I VINI OTTIMA SCELTA!
RispondiEliminadigiacinto è un grande a lezione purtroppo l'abbiamo avuto solo per una giornata, ma trasudava voglia di fare e passione per la cucina, in fibrillazione quanto noi per la prparazione dell cena di fine corso(nonostante non ci fossimo mai visti)ci ha riepiti di consigli e di idee..conoscevo per sentito dire il rocher di coda eil tiramisù di baccalà che ci aveva proposto al corso..meraviglioso..bacio
RispondiEliminaRicordo di averne già letto - forse proprio qui - in una recensione con luci ed ombre, mentre questa mi sembra decisamente più convincente sia per l'originalità dei piatti, che per la struttura della cena e, visti i prezzi della capitale, anche per il rapporto qualità/prezzo.
RispondiEliminaVini strepitosi, veramente una serata memorabile.
Ci sono stata poche sere fa e confermo che sia ottimo. Ma ragazzi che prezzi :-(
RispondiEliminaQuando si va senza avere alle spalle una fama di forumista o che altro, ho notato che si paga ben più di quel che si legge su forum e blog.
Ci hanno fatto pagare 2 cestini del pane per 10 euro totali, 8 euro a testa di aperitivo per una bottiglia che costa sui 10 euro quando è TUTTA, e un sacco di altre piccolezze... morale, abbiamo speso di extra più che in uno stellato. Boh! Non è polemica, è delusione.
E' già da un po' che ti leggo e ti faccio tanti complimenti: è un piacere leggere le tue recensioni così ricche di dettagli e di foto golose!
RispondiEliminaLe trovo talmente utili che alcuni tuoi post come questo li ho linkati su Trivago, non so se ne hai mai sentito parlare...
In questo sito recensioni e foto come le tue sarebbero preziose.
Se ti va vieni a trovarci!
Ciao!
Complimenti per il racconto e le foto...mmm sembra tutto buonissimo e sfizioso!
RispondiEliminaMi piacerebbe provare i Ravioli di cioccolato con ragù di banane e cocco... secondo me sono proprio buoni!