Non è facile mangiare bene a Roma. L'offerta è molta, l'offerta di qualità è poca.
Il ristorante all'Arcangelo però è un posto sicuro, da consigliare senza aver paura di veder tradite le aspettative, dove si possono mangiare ottimi piatti di cucina romana preparati con ingredienti di altissima qualità ed è anche la dimostrazione che si può fare ristorazione "alta" evitando forzature.
In menu ci sono proposte della tradizione capitolina come la famosa carbonara e l'altrettanto famosa (a)matriciana affiancati da altri piatti più internazionali o addirittura originali.
Ma qui si viene anche per mangiare il torcione di foie gras con pane speziato e frutta caramellata o per assaggiare dei dolci meno tradizionali come il cioccolato bianco con un filo d'olio, e capperi nella versione con o senza zenzero candito.
Mi piace tornare in questo posto perché i sapori sono puliti, netti e le materie prime, ottime, sono esaltate da accostamenti della tradizione o più creativi ma mai azzardati. Il piatto migliore del mio ultimo pranzo è stato il baccalà messo sotto sale accompagnato da una crema di patate.
Le stesse patate che usa Gabriele Bonci da Pizzarium nella sua famosa pizza, le ho riconosciute dal color giallo oro e dal sapore inconfondibile. Anche questo è un piatto in apparenza semplice, ma caratterizzato da sapori netti.
Unico appunto, molto soggettivo, di cui ho parlato a lungo con il patron lo farei alla cottura della pasta, che a me piace sì molto al dente, ma che qui forse viene proposta al limite della durezza, secondo il gusto napoletano, cosa che può non incontrare il favore di tutti. Quindi più che una critica il mio è un consiglio a prestare un'attenzione in più ai tempi di cottura.
Sapori genuini, pieni e ben definiti e una qualità costante nel tempo secondo me sono le caratteristiche che fanno dell'Arcangelo un ristorante d'alto livello da consigliare senza timore di sorprese.
Il ristorante all'Arcangelo però è un posto sicuro, da consigliare senza aver paura di veder tradite le aspettative, dove si possono mangiare ottimi piatti di cucina romana preparati con ingredienti di altissima qualità ed è anche la dimostrazione che si può fare ristorazione "alta" evitando forzature.
In menu ci sono proposte della tradizione capitolina come la famosa carbonara e l'altrettanto famosa (a)matriciana affiancati da altri piatti più internazionali o addirittura originali.
Ma qui si viene anche per mangiare il torcione di foie gras con pane speziato e frutta caramellata o per assaggiare dei dolci meno tradizionali come il cioccolato bianco con un filo d'olio, e capperi nella versione con o senza zenzero candito.
Mi piace tornare in questo posto perché i sapori sono puliti, netti e le materie prime, ottime, sono esaltate da accostamenti della tradizione o più creativi ma mai azzardati. Il piatto migliore del mio ultimo pranzo è stato il baccalà messo sotto sale accompagnato da una crema di patate.
Le stesse patate che usa Gabriele Bonci da Pizzarium nella sua famosa pizza, le ho riconosciute dal color giallo oro e dal sapore inconfondibile. Anche questo è un piatto in apparenza semplice, ma caratterizzato da sapori netti.
Unico appunto, molto soggettivo, di cui ho parlato a lungo con il patron lo farei alla cottura della pasta, che a me piace sì molto al dente, ma che qui forse viene proposta al limite della durezza, secondo il gusto napoletano, cosa che può non incontrare il favore di tutti. Quindi più che una critica il mio è un consiglio a prestare un'attenzione in più ai tempi di cottura.
Sapori genuini, pieni e ben definiti e una qualità costante nel tempo secondo me sono le caratteristiche che fanno dell'Arcangelo un ristorante d'alto livello da consigliare senza timore di sorprese.
Altre proposte in carta
quaglia con pizza romana e fumo di rosmarino
tonnarelli all'uovo con ragout di fagianella
trippa alla romana
bignè ripieni di crema agli agrumi
cassatina nuda
cassatina nuda
anche nella versione al pistacchio
per finire un ottimo caffè con i tozzetti e un assaggio di cioccolato
Eh, la carbonara di Arcangelo...
RispondiEliminala foto con il baccalà ?
RispondiEliminaMax: ottima.
RispondiEliminaLa Femme: la foto c'è, subito dopo il nome del piatto.
ci devo andare allora!
RispondiEliminaUn saluto.
Enrico
Ma quelle pubblicate sono foto degli assaggini, o serve porzioni così misere?
RispondiEliminaComplimenti per il Racconto e per le foto :D
RispondiEliminaSolo a guardare viene un languorino... altro che il cioccolatino! :P
Guarda ci sono così tanti piatti fantastici che se ti dovessi dire quale vorrei assaggiare non saprei proprio... sembrano tutti buonissimi!
NOI NON CI TORNEREMO
RispondiEliminaSiamo stati a cena da loro ieri sera, con mia moglie e nostra figlia e con una coppia di amici americani con un figlio.
A parte il fatto che siamo stati trascurati per buoni 20-25 minuti all'inizio, prima che qualcuno si preoccupasse di noi...
Il benvenuto dello chef consisteva in una cucchiaiata di pappa al pomodoro con sopra due alici fritte. Tutto bene, se non fosse per il fatto che mia figlia (4 anni!) all'interno dell'alice fritta ha trovato un grosso pezzo di pellicola di plastica trasparente (tipo domopak). Lo abbiamo fatto notare ai gestori, i quali si sono ben guardati dal chiedere scusa, preoccuparsi di offrire qualcosa in sostituzion o di alternativo.
Abbiamo poi ordinato 4 primi piatti (e chi prendeva il primo ha subito dichiarato che non avrebbe preso il secondo) e due secondi piatti (idem, chi porendeva il secondo non prendeva il primo). Bene, hanno portato i primi e solo dopo aver finito questi, e aver lasciato passare altri 10-15 minuti, sono arrivati i secondi. Ma non avrebbero potuto/dovuto portare tutto insieme ?!?!
La cena è stata tutta a base di ingredienti se non poveri, certamente non "ricchi": alici, baccalà (fra l'altro in dosi e porzioni quasi da dieta), pasta alla gricia e amatriciana, e così via. Niente vino (per un motivo o un altro nessuno di noi poteva bere). Conto da spavento !
E alla fine ci saremmo aspettati un "cortese richiamo" da parte loro alla questione del domopak ... niente di niente !
Insomma, abbiamo mangiato in maniera molto molto normale e abbiamo fatto anche una figura così così coi nostri ospiti americani...perchè dovremmo mai tornare in un posto del genere ?!?!
... tre piatti su sei da dimenticare!
RispondiEliminaBocconcini di arzilla fritta purtroppo non commestibili. L'arzilla aveva un fortissimo sentore ammoniacale, ovvero l'odore dell'acido fenico che si sviluppa quando la polpa del pesce è deteriorata: mi è difficile immaginare un fatto più grave di questo: comunque può succedere. Fatto notare il problema e dopo un - poco simpatico - tentativo di difesa d'ufficio (... impossibile ... forse è lei che non conosce questo tipo di pesce e il suo odore ...) il piatto è stato ritirato e non messo in conto (de minimis);
Polpette di lesso davvero incommentabili data l'enorme distanza tra le attese e la realtà (due mangiate per reciproco conforto di assaggio, una lasciata nel piatto); dovrebbero bastare quattro aggettivi quasi fredde, secche, fibrose, insapori ... a nulla valendo l'accompagnamento di spinaci e puntarelle. Una domanda sorge spontanea: ma lo chef le ha assaggiate prima di proporle??!!
Pera cotta con pan speziato ... beh a questo punto un po' di silenziosa collera è stata inevitabile: lasciando pure da parte il pezzettino di pan speziato (sulla cui fragranza da frigo ci sarebbe però molto da ridire), la mezza pera era praticamente cruda (... e non mi si venga a parlare di "croccantezza"!)con una spolveratina di zucchero sulla buccia e sempre più fredda (e decisamente scura ...) mano a mano che si procedeva verso l'interno: un piatto che giudicare triste è già un eufemismo (... anche economico visto il prezzo di dodici euro)
... all'Arcangelo ci siamo stati più volte, ma questa è sicuramente l'ultima!
PS … prima di voler essere un grande ristorante bisogna saper essere un buon ristorante
dico solo una cosa: piatti fondi a semi sfera, con dentro 2 cagatine. ma sono paitti da servire? sono piatti da nobili, un cucchiaino di cibo e nulla piu. dove sta tutta questa lode?
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