Sono stata da poco a Bari e ne ho mangiate di ottime, ho anche molte amiche pugliesi che le fanno ma non ho mai chiesto la ricetta.
L'uso del mosto cotto nei dolci c'è anche in Sardegna, è un ingrediente che mi piace molto.
Rifacendomi a tradizioni e ricette siciliane l'ho usato anche nell'agrodolce di maiale al posto dello zucchero (mi sento molto seguace di Apicio quando non uso zucchero) :-).
La foto e la ricetta che segue sono di Gianfranco Romanazzi (Reginamaud per gli amici del Gambero rosso) e della moglie Eva, ristoratori di Castellana Grotte, che ringrazio e ai quali auguro un felicissimo Natale.
500 gr. Farina
Un cucchiaio di zucchero
Un cucchiaio di sale
80 gr. Evo
Un bicchiere di vino bianco
Impastare la farina con tutti gli ingredienti escluso il vino che andrà aggiunto a piccole dosi fino a avere una pasta soda ed elastica.
Lasciar riposare un’oretta poi stendere la pasta e tagliarla a “tagliatella” con una rotella dentata. Arrotolare e stringere per creare delle roselline.
Friggere in olio di arachide e una volta raffreddate metterle in un piatto e cospargere di vin cotto di fichi o miele caldo.
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