Mi piaceva molto il vecchio ristorante, poi il terremoto dell'aprile 2009 l'ha lesionato in modo grave e ora Elodia è rinato nel Parco, dalle sue ceneri come una moderna Fenice, più bello di prima. L'ambiente moderno con ampi spazi in cui il legno la fa da padrone è allo stesso tempo sobrio e caldo. La cucina trae basi dal territorio così come i prodotti utilizzati e li restituisce nuovi e moderni. Un posto dove i contrasti si fondono e coesistono in armonia, adatto e interessante anche per giovani che vogliono fare un'esperienza diversa. In cucina e in sala i tre fratelli Moscardi portano quel tanto di giovinezza e maturità che li contraddistingue. Da non perdere le interpretazioni di capretto agnello, guancia di vitello o anatra spesso utilizzati anche come condimento dei primi piatti. A fine pasto lasciate uno spazio per il carrello con formaggi locali e i dolci speciali di Nadia, magari uno con il tipico zafferano aquilano.
Il racconto continua su Scatti di Gusto
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