Mentre tutti oggi mangiano zeppole (e bignè/beignet fritti) di San Giuseppe io sono in treno verso Modena e vi propongo questo piatto con un pregiato prodotto originale italiano.
Non so perchè credevo che lo zafferano fosse caratteristico di ambiente montano. Ma poi cercando in internet leggo:
"L’Asia Minore e l’Europa orientale sono le terre d’origine dello
zafferano, in seguito la coltivazione si è estesa nel bacino del
Mediterraneo in zone collinari calde e ben ventilate. In Italia si hanno coltivazioni in Abruzzo, nelle Marche e in Umbria, nel Senese e in Sardegna. Il
terreno ideale per la coltura dello zafferano è di tipo
calcareo-argilloso-siliceo, va sempre lavorato in profondità e
arricchito con stallatico maturo; deve infine essere dotato di un buon
drenaggio." (tratto da http://www.zafferanoterrealte.it)
Addirittura nel Lazio la coltivazione è scarsa secondo quanto leggo.
Poi un giorno un amico mi propone questo Zafferano del Circeo ottenuto da bulbi originari della piana di Navelli. E decido di assaggiarlo.
Poi un giorno un amico mi propone questo Zafferano del Circeo ottenuto da bulbi originari della piana di Navelli. E decido di assaggiarlo.
Questo zafferano si ottiene dagli stimmi di alcune piante di Crocus sativus L. provenienti dalla piana di Navelli in Abruzzo. Uno dei più pregiati al mondo.
Così è come si presentano gli stimmi pronti all'uso dopo una preparazione breve ma che richiede grande cura e attenzione nella tostatura.
Sul sito dei produttori dello zafferano del Circeo si possono trovare molte informazioni e ricette.
Cercando su internet e selezionando le informazioni che ho trovato ho imparato anche tante cose che non sapevo.
In commercio si trovano diverse qualità di zafferano e soprattutto in quello commercializzato in polvere non possiamo avere la certezza che non ci siano altri ingredienti. O meglio, la certezza ce la può dare la fiducia nel produttore. Per quello mi piace leggere e informarmi. Ma questo lo sapevo già.
Per le sue caratteristiche così preziose lo zafferano potrebbe essere soggetto a sofisticazioni.
Quello che non sapevo ad esempio è che tra quello commercializzato in stimmi ci potrebbero essere Carthamus tinctorius L., noto con i nomi comuni di cartamo o zafferanone che ha altre qualità peculiari e ha una differenza evidentissima nel colore.
E' facile distinguere gli stimmi di zafferano vero oltre che per il profumo intenso anche perchè premuti tra le dita lasciano un intenso colore rosso, mentre quelli di cartamo o di altre piante restano gialli.
Ed ecco la ricetta.
Ho ripreso quella del riso tadig, molto usata in oriente, patria delle spezie, perchè secondo me valorizza e amplifica aromi e profumi di questa spezia con pochi stimmi.
Ho servito questo riso con chips di carciofi romaneschi. HO preso 2 bei carciofi, li ho puliti bene levando le foglie dure e un po' di barbetta interna. Tagliati sottilisssimi e fritti in poco olio in padella finchè sono diventati croccanti.
Ho trovato molto interessante questo zafferano, profumatissimo. Con pochi stimmi ho dato un bel colore giallo intenso al riso e l'aroma si sentiva intensissimo ed elegante.
C'è da dire che è freschissimo, ho la certezza della sua produzione. Il che fa una grande differenza.
Qui la ricetta base tradizionale del tadig:
L'origine è persiana.
250 gr di riso basmati di buona qualità
una noce di burro
zafferano (1 bustina o un po' di stimmi)
zafferano (1 bustina o un po' di stimmi)
250 ml di acqua
Sciacquate
il riso per 4 volte in modo da eliminare l'amido in eccesso. Mettetelo a
bagno in acqua fredda con un po' di sale e
lasciatelo così per circa 30 minuti.
Da qui in poi la ricetta tradizionale dice:
Da qui in poi la ricetta tradizionale dice:
Fate bollire in una pentola abbondante acqua non salata. Scolate il riso dalla sua salamoia, tuffatelo nell'acqua già in ebollizione e cuocetelo al dente.
Mentre
il riso cuoce, scaldate in una pentola antiaderente un bicchiere
d'acqua, il burro e lo zafferano. Mettete da parte circa la metà di
questo liquido.
Sistemate il riso
scolato nella pentola col fondo di zafferano. Col manico di un mestolo
fate dei "buchi" nel riso in modo che il vapore che sale dal fondo della
pentola cuocia tutto uniformemente.
Coprite
la pentola e alzate il gas al massimo per 5 minuti. Questi 5 minuti
sono fondamentali perchè è in questo momento che si forma la crosta
tadig.
Trascorsi 5 minuti sollevate il coperchio, versate il restante liquido allo zafferano sul riso e richiudete.
Abbassate
il gas al minimo e sistemate uno strofinaccio intorno al coperchio in
modo che il vapore non esca all'esterno. Fate cuocere così per circa
30/40 min.
Lasciate riposare il riso a fuoco spento per 5 min. prima di rovesciarlo su un piatto.
Tradizionalmente il basmati preparato in questo modo accompagna stufati e
spezzatini di manzo, montone, pollo o kabab.
Io ho utilizzato il cuoci riso elettrico e ho seguito questi passi:
ho scaldato poca acqua, ho aggiunto lo zafferano e una noce di burro.
Ho messo questo composto nel fondo del cuociriso, ho aggiunto il riso
e l'acqua. Ho acceso e il cuociriso ha fatto da solo tutto il
resto. Quando è pronto girare su un piatto e servire. Io l'ho
accompagnato con uno spezzatino speziato.
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