Come avevo già raccontato qui ho seguito un piccolo corso di riconoscimento e
l’utilizzo delle erbe alimentari, organizzato dall'Associazione Nuova Micologia, che si è concluso con una piccola escursione sul terreno alla ricerca di erbe spontanee da utilizzare in cucina.
Siamo partiti la mattina direzione Corcolle, dove all'interno di un'azienda agricola avevamo il permesso di esplorare i campi incolti alla ricerca di specie selvatiche adatte all'alimentazione umana.
Dopo una mattinata di raccolta ci siamo ritrovati all'interno di un locale dove ci sono state illustrate le nostre piante.
Dopo una mattinata di raccolta ci siamo ritrovati all'interno di un locale dove ci sono state illustrate le nostre piante.
Nel pomeriggio, non contenta della giornata già molto produttiva sono stata a un corso di base sulla panificazione tenuto da Sandro Tomei presso Incontri inCucina.
Faccio il pane da molti anni ormai, ma c'è sempre da imparare e qualche lacuna da colmare.
Fatto sta che a fine lezione ci siamo portati a casa ognuno il suo impasto, che io ho cotto la mattina seguente e mangiato con le erbette raccolte, mondate e cucinate stufate in padella.
Il mio piccolo raccolto comprendeva cicoria, borraggine, pimpinella e germogli di pungitopo e tante altre erbette che in altri tempi non avrei raccolto come carote selvatiche, piattelli, silene ecc. un po' perché non li conoscevo e un po' perchè non ero sicurissima di riconoscerle.
Mi è stato molto di aiuto un libro, Sapori di Flora, edito dal Ministero dell'Ambiente, in versione tascabile e quindi facilmente consultabile in campagna.
Devo dire che l'esempio di Elisa Kitty' Kitchen è stato fondamentale per mettere subito in pratica gli insegnamenti, infatti ha già pubblicato molte ricette con erbe spontanee raccolte o prese nei mercati contadini di Roma e dei dintorni.
Il bottino crudo, di tutto il gruppo
il mio raccolto una volta pulito e lavato, a sinistra in primo piano le carotine selvaticheIl bottino crudo, di tutto il gruppo
e la stessa verdura cotta
E veniamo ora al pane "senza impasto" e senza ricetta (No-Knead Bread).
La sera prima ho impastato una ciotola di farina forte con una ciotola di farina 00, ho aggiunto una punta di cucchiaino di lievito di birra secco, un cucchiaino di sale fino e tanta acqua fino ad ottenere un impasto morbido.
A questo punto ho messo tutto a riposare in un ambiente fresco fino al mattino successivo.
La mattina dopo ho rovesciato l'impasto su un piano spolverato con semola rimacinata e ho fatto tre serie di pieghe.
Ho dato la forma al pane e l'ho messo a lievitare.
Dopo circa 2 ore ho infornato in forno a 180°C alzando il fuoco al massimo per i primi 10 minuti in modo che il calore crescente aiutasse il pane a continuare la lievitazione. Ho cotto quasi un'ora e sfornato.
Il risultato è questo.
Ho condito la verdura con ottimo olio extravergine, monocultivar di Grossa di Cassano che profuma di pomodoro e di carciofo con una leggera nota amara e che ben si accompagnano secondo me con le verdure di campo leggermente amarognole.
Sopra ho spolverato con semi di sesamo leggermente tostati e peperoncino in polvere.
Una scoperta dell'ultima ora, su Agrodolce si parla dello stesso tipo di panificazione.
Splendido post, come sempre. Adoro le erbe di campo e le colgo sin da quando ero piccola, mi aveva insegnato questa arte una vecchina curva e senza denti che andava sempre nei campi a tornava con il prezioso raccolto. Penso che quella fetta di pane fatto in casa con le erbe sia stato estremamente saporito. Complimenti. Un grande saluto coach
RispondiEliminaM.G.
Grazie, sempre molto gentile.
EliminaMi piace andare nei ristoranti di altissimo livello e a casa mi piace mangiar e le cose semplici e genuine.