Ho visto che la mia amica Maki sta facendo il liquore di "ume" (prugne giapponesi) a Kobe e ho voluto rifare il nocino.
E' buonissimo il nocino fatto in casa! io seguo da anni la ricetta
di Padre Giuliano di Santa Cesarea Terme avuta secoli fa da
conoscenti e mi trovo molto bene perché è un giusto compromesso di
profumi, alcol e sapori.
Quest’anno ho deciso che lo voglio fare meno alcolico e forse
raddoppierò le proporzioni di acqua e zucchero al momento
dell’imbottigliamento.
Quando ero bambina mangiavamo le noci fresche tra agosto e
settembre, quando hanno ancora la pellicina che si leva facilmente.
Hanno un odore delizioso che si ritrova solo nelle foglie, nel mallo e
nele legno fresco di taglio, ma non più nelle noci secche.
Questa è la mia versione da una ricetta di Padre Giuliano di Santa Cesarea Terme, modificata:
4 noci tagliate in 4 (raccolte nella seconda metà di giugno ma prima di S. Giovanni - 24 giugno)
1 l alcool
7 g cannella in stecche
4 chiodi di garofano (anche meno secondo me)
1 buccia di limone (solo la parte gialla)
per lo sciroppo o giulebbe
1 l alcool
7 g cannella in stecche
4 chiodi di garofano (anche meno secondo me)
1 buccia di limone (solo la parte gialla)
per lo sciroppo o giulebbe
500 g acqua
350 g zucchero
mettere tutti gli ingredienti 3 mesi in una bottiglia chiusa bene e conservata al buio.
Allo scadere del tempo aggiungere uno sciroppo fatto con acqua e zucchero fatta leggermente scaldare per scioglierlo bene. Quanto è ben raffreddato unire il giulebbe al composto. Far riposare una settimana e filtrare.
Prima di berlo è bene lasciar sedimentare i depositi, filtrare di nuovo e bere.
Si può ri-aggiungere alcool, acqua e zucchero e si fa un liquore meno intenso.
Ci rivediamo tra 3 mesi!!!
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