In
molti paesi del nord Italia, ma anche in Sicilia in particolare a Siracusa, si festeggia Santa
Lucia che porta i regali ai bambini. Sembra che la
tradizione venga dai paesi nordici, soprattutto dalla Svezia, ma come sia arrivata qui non si sa
(forse con i Normanni?) come non si sa come abbia fatto
una santa siracusana ad arrivare in Svezia.
Leggevo
anche che nel paese scandinavo è diffusa una tradizionale canzone di Santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre "Santa
Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua svedese. In
molte città alcune bambine sfilano vestite come santa Lucia
intonando il Luciasången di casa in casa.
Per questa festività ho preparato spesso i Lusserkatter, biscottini semi-dolci con lo zafferano tipici svedesi.
Stavolta
ho voluto rifare una treccia,
anche questa semi-dolce, riproponendola con il lievito
madre al posto del lievito di birra. (la ricetta con lievito di birra è qui.
L'impasto ricco richiede molto più tempo per la lievitazione se il lievito (come il mio) non è molto attivo.
L'impasto ricco richiede molto più tempo per la lievitazione se il lievito (come il mio) non è molto attivo.
Per
due trecce di 30 cm o una molto grande:
Farina
400 g (200 g farina di forza, 200 g farina 00)
Lievito madre 150 g
Lievito madre 150 g
latte
150 ml (120 + 30)
zucchero
60 g
burro
40 g
1 uovo
uva sultanina 100 g
sale 2 g
1 bacca di vaniglia o estratto naturale poche gocce
scorza grattugiata di 1 limone
zucchero in granella
1 uovo
uva sultanina 100 g
sale 2 g
1 bacca di vaniglia o estratto naturale poche gocce
scorza grattugiata di 1 limone
zucchero in granella
uovo
o latte per spennellare
Sciogliere il lievito in 120 ml di latte, setacciare la farina su un piano, fare la fontana e mettere al centro tutti gli ingredienti, impastare con energia con il latte e il lievito finché la massa non si stacca dalle mani e dal tavolo, se necessario aggiungere poco per volta il latte restante.
Sciogliere il lievito in 120 ml di latte, setacciare la farina su un piano, fare la fontana e mettere al centro tutti gli ingredienti, impastare con energia con il latte e il lievito finché la massa non si stacca dalle mani e dal tavolo, se necessario aggiungere poco per volta il latte restante.
Se
si ha l'impastatrice mettere tutti gli ingredienti e lavorare
pochi minuti fino a incordatura leggera. I pochi ml di latte
sembrano un'inezia invece a volte fanno la
differenza perché l'impasto deve essere morbido ma non
appiccicoso, per questo aggiungendoli alla fine sicuramente la farina
li prenderà.
Mettere
l'impasto a lievitare in un luogo caldo (il forno spento
con la luce accesa è un ottimo posto che assicura sui
25°C) fino a quando non raddoppia il volume, se il lievito è molto
attivo basteranno poche ore, il mio non lo era e c'è voluta
tutta la notte.
Dividere
la massa in tre parti uguali, allungarle e formare una treccia, farla
lievitare di nuovo per circa un'ora (la seconda lievitazione è molto
più veloce), spennellarla con uovo (in mancanza anche il latte
va bene ma verrà meno lucida) e coprire con zucchero in
granella.
Cuocere
in forno a 200° per i primi 10 minuti e a 180°C altri
20 minuti, possibilmente a vapore o con una ciotola d'acqua sul
fondo, finché la treccia non diventa dorata; tenerla
altri 10 minuti senza vapore e con forno leggermente aperto per
asciugarla.
Conservata
in una busta di plastica per alimenti rimane morbida per qualche
giorno.
Se
non finisce prima.
In
mini porzioni è anche un'ottima brioche per la
colazione o da mettere nello zainetto per la merenda dei bambini.
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