26 ottobre 2015

La ricetta del lunedì. Pirastu, le pere selvatiche sarde

Pirastu
Il pirastu è una specie indigena diffusa in tutta la Sardegna che presenta fiori bianchi.
La pianta è maestosa e ha lunghe spine sui rami. 
I frutti sono piccole pere globose, di pochi centimetri con peduncolo robusto più lungo del frutto, sono di colore verde scuro da immature, poi diventano giallo-bruno e marrone scuro quando maturano. 
 Il legno molto duro veniva usato per lavori si intaglio mentre la pianta è un ottimo portainnesti. 
In altre  zone d'Italia viene chiamata anche pera volpina.

Mio padre ne ha portata una pianta dalla Sardegna. 
Mi ricordo quando li raccoglieva e da bambina non mi piacevano perché erano duri e aspri. Maturano a fine estate, inizio autunno e si consumano freschi subito dopo la caduta dall'albero o dopo l'ammezzimento (come si fa con cachi e banane, immangiabili appena colti), per cui a noi bambini non piaceva questo frutto morbido e marrone. 

Crescendo ho imparato ad apprezzare questo frutto perché è ottimo anche cotto servito freddo o ancora caldo accompagnato con un gelato alla vaniglia. 

La ricetta: Queste perette si cuociono intere in acqua o vino, in una pentola o in forno. Si aggiunge zucchero secondo i gusti e qualche spezia, come la cannella o chiodi di garofano, secondo i gusti. Ci vuole più di un’ora per cuocerle. 

 #laricettadellunedì

per  approfondire sui frutti antichi indigeni:
pubblicazione ISPRA
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