L'autunno è la primavera dell'inverno. Henri de Toulouse-Lautrec
Mi piace questa frase perché racchiude tutto il fascino dell'autunno. In autunno con le prime piogge c'è una piccola rinascita dopo l'arsura estiva, non a caso in Sardegna il mese di Settembre si chiama Capidannu, quando c'è un risveglio della natura.
I frutti dell'autunno hanno in comune i colori caldi e l'impossibilità di coltivarli in serra, ci sono solo ora e si deve aspettare un anno per rimangiarli. Come le castagne o i caki.
O queste meline non adatte ad essere conservate fresche, che vanno mangiate in fretta o conservate in marmellate o in sciroppo
Le mele Miali sono un'altro frutto antico della Sardegna. Diffuse soprattutto nel nord dell'isola in provincia di Sassari.
Se ne parla anche in una pubblicazione ISPRA specifica sui frutti dimenticati (a pag.204) dove si può trovare una descrizione della pianta e dei frutti..
L'albero non è grandissimo e le piccole mele che maturano a fine settembre sono molto profumate. Si prestano poco alla conservazione quindi sono perfette da usare in cucina sotto forma di confetture o altre preparazioni.
Anche questo albero, come il pirastu del post precedente, è stato portato da mio padre dal suo paese e trapiantato qui in provincia di Roma, così possiamo averne ogni anno.
Conviene raccoglierle ancora un po' verdi così si conservano un po' di più.
Unico inconveniente ogni tanto qualcuna viene "visitata" da un ospite. Allora dopo averle pulite con un po' di pazienza la cosa migliore è cuocerle a spicchi.
Per l'occasione ho preso a prestito una ricetta dello chef Piero Careddu su Taribari. Unica variante, non ho il forno a legna qui a Roma e in Sardegna ho il forno ma non ho le mele perché ci vado in estate, quindi il sapore è sicuramente diverso, ma l'aromaticità di queste piccole meline dà una grande mano. Io ho fatto alcune piccole modifiche sulla ricetta riginale.
Come dicevo per prima cosa non ho usato un forno a legna e poi ho tagliato le mele a spicchi.
(Confesso di averne anche mangiate un po' appena cotte senza metterle in barattolo, la tentazione era fortissima e non ho resistito).
mele Miali 2 kg
moscato 1/2 litro
acqua 1/2 litro
zucchero 500 g
limoni, la scorza di 2
chiodi di garofano
Lavare le mele, asciugarle e metterle su una teglia. Cuocerle in forno a 220°C per mezzora. Far leintiepidire.
Unire l'acqua al moscato e allo zucchero con le spezie e cuocere le mele per 15 minuti a partire da quando bolle, girando spesso.
Far intiepidire e mettere le mele in barattoli con il loro sciroppo. Sterilizzare i barattoli per 20 minuti in acqua bollente e far riposare una settimana prima di consumarle.
Io le ho mangiate anche prima come ho detto, il loro profumo dolcissimo è molto invitante.
Per servirle le ho messe su un piattino che ho fatto con
argilla refrattaria, ricoperta da un ingobbio di argilla bianca,
decorata a incisione con rami di bambù, cotta ad alta temperatura e
smaltata con il trasparente (nel laboratorio PotsRome).
#laricettadellunedì
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