Agnolotti all’anatra, topinambour, liquirizia e ribes rosso (ed elicriso) |
Il menu per il cenone di Capodanno è tra i più ricchi dell'anno. Tanto pesce ma non solo, anche la carne la fa da padrona. E il primo dell'anno? Un buon brodo caldo con degli agnolotti profumati fa sempre piacere.
Anche qui le farciture possono essere le più disparate, di magro o di grasso. Gusti personali.
Per questo Natale mi sono regalata una lezione di cucina con uno tra i cuochi più bravi del panorama romano e voglio riproporre qui con il consenso dello chef la tecnica di uno dei piatti preparati per l'occasione. Spero di aver scritto tutto correttamente. Questo post vuole essere uno spunto in modo che ognuno appresa la tecnica possa riprodurla secondo il proprio estro.
E quindi per il pranzo del prossimo Capodanno ringrazio Daniele Usai del Ristorante Il Tino che ci insegna la tecnica, poi ognuno può personalizzarla scegliendo il ripieno preferito, dal classico plin ripieno di carne e verdure condito con il sugo dell'arrosto a qualunque abbinamento ci suggerisca la fantasia.
A Il Tino sono in carta questi "Agnolotti all’anatra, topinambour, liquirizia e ribes rosso (ed elicriso)" che abbiamo preparato alla lezione di Natale tenuta dallo chef.
Prima di tutto si prepara il brodo partendo da acqua fredda ricca di odori vari (cipolla, sedano, pomodori e spezie che ricordino il piatto finale).
Poi si prepara la pasta. La caratteristica di questi agnolotti oltre alla chiusura particolare è di essere molto sottili, quasi trasparenti. Per ottenere questo risultato si preparano con soli rossi d'uovo.
275 g farina 00
25 g semola rimacinata
210 g tuorli pastorizzati
L'impasto con queste proporzioni è molto duro da lavorare e quindi è quasi impossibile stenderlo a mano. Si consiglia di impastarlo con la planetaria a gancio e poi stenderlo varie volte con la sfogliatrice passando dai rulli più larghi a quelli più stretti gradualmente.
In precedenza si prepara la farcia che può essere di crudo come in questo caso fatta con i petti di anatra lasciati fuori dalla preparazione del brodo. Ma va bene qualunque ripieno (secondo me preferibilmente di carne, cotta o cruda).
Stesa la pasta in lunghe strisce sottili si dispone la farcia con l'aiuto di una sac à poche
Si ripiega la pasta su se stessa
avendo cura di eliminare bene l'aria pressando con le dita,
si taglia l'eccedenza della pasta,
si pizzicano gli agnolotti lateralmente,
questo è l'aspetto prima del taglio
e si separano con un taglio verticale preciso.
Questo è il risultato finale
gli agnolotti sono pronti per essere cotti in acqua salata e serviti con il brodo che resterà limpido.
via Dei Lucilii, 17
Lido di Ostia
Roma
Ho visto su fb le foto e credo che il prossimo Natale suggerirò molto velatamente, o forse è meglio non troppo velatamente, il regalo che desidero : un bel corso. Quante cose buone hai avuto modo di imparare, poi da uno chef così. Per Capodanno sei a posto, beati i tuoi commensali.
RispondiEliminaCiao
Tra monti, mari e gravine
Ciao Stefania. Con Lele avevo fatto altre lezioni presso Incontri in Cucina (con l'anno nuovo ne farà altre) e ogni volta è un vero piacere oltre che un'occasione per imparare molto.
Eliminabelli, ma i tuorli pastorizzati dove li hai comprati?
RispondiEliminabuongiorno anonimo, scusa se ti chiamo così, ma non so il tuo nome. ;)
EliminaQuelli che abbiamo usato erano stati messi a disposizione dallo chef, ma li ho visti in vendita da Panorama, da tuodì e probabilmente molti altri grossi punti vendita li hanno.
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