Una gita poco lontano da Roma sul monte Soratte, isola calcarea nel mare pliocenico, ora piccola altura emergente dalla valle sottostante.
Un giro di Geologia e Cucina su questo piccolo rilievo è stata l'occasione per una passeggiata fino agli eremi attraversando un bosco di lecci, aceri, carpini, fillirea, terebinto e nel cui sottobosco in primavera spuntano gli asparagi.
Per saperne di più sull'ambiente in cui sono stati raccolti c'è il post di Geologia e Cucina.
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Ed è con questi che ho fatto la ricetta di oggi. Semplicissima in apparenza ma piena di sapore.
Gli ingredienti sono sì semplici ma di grande qualità, quindi asparagi selvatici, olio extravergine, pasta di grano duro antico varietà Timilìa, con glutine altamente digeribile, fiocchi di peperoncino per rifinire.
Per 4 persone:
Per 4 persone:
350
g tagliatelle secche
asparagi
selvatici
aglio
olio
extravergine di oliva
Mentre si scalda l'acqua per la pasta pulire gli asparagi eliminando la parte finale dura, lavarli e tagliare le punte mettendole da parte.
Mettere sul fuoco in un pentolino poco olio e uno spicchio d'aglio intero, saltare velocemente con le punte degli asparagi che si terranno da parte .
Nello stesso pentolino cuocere i gambi degli asparagi bagnandoli ogni tanto con l'acqua di cottura della pasta fino a quando non si riducono completamente a crema.
Scolare la pasta a metà cottura e trasferirla nella padella con la crema di asparagi. Termoare la cottura risottando con l'acqua della pasta.
Mantecare con l'olio, impiattare e guarnire con le punte degli asparagi e i fiocchi di peperoncino.
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