In questi casi io ne approfitto per tenere un po' di olive da parte e prepararle in modi diversi secondo la varietà e il grado di maturazione. Generalmente le metto in salamoia usando metodi differenti.
Quest'anno ho fatto un esperimento, consigliata anche da Gianfranco Romanazzi della Birreria Felix di Castellana Grotte e quindi ho provato le olive fritte.
In Puglia si utilizza la Nolche (dolce) ma Gianfranco mi consiglia di provare la Coratina, una varietà che resiste più di altre cultivar al trasporto e allo stoccaggio senza alterarsi. Da qui deriva anche l'alta qualità degli oli pugliesi che sono sempre buoni anche quando non sono rispettate tutte le regole e che hanno un caratteristico amaro di fondo tipico di questa cultivar.
Io ho usato delle olive ben mature di un Leccino (a vederlo mi sembra lui).
Le olive si friggono quando sono mature, nella cottura si libera un profumo irresistibile, un gusto e un sapore unici, con un retrogusto amarognolo che è quasi dolce allo stesso tempo.
Questo è di sicuro un piatto povero che può essere servito come un ottimo antipasto o un contorno.
Gli ingredienti sono pochi, olio extravergine, olive molto mature e sale. Alcuni aggiungono aglio e peperoncino, io ho usato anche salvia e rosmarino.
Lavare e asciugare le olive, mettere un filo di olio nella padella e fare soffriggere l’aglio e il peperoncino (facoltativo), aggiungere le olive lavate e asciugate. Mescolare delicatamente e salare abbondantemente, il sale serve per togliere l’amaro delle olive. Aggiungere salvia rosmarino.
Quando le olive cominciano ad appassire, ma non si disfano, sono pronte. Ottime anche per condire la pasta previa snocciolatura.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.