Zia Marisa non è mia zia, è la zia di mio cognato, ma tutti la chiamiamo così. E' famosa tra i parenti perché fa la migliore pasta fresca all'uovo. Ne fa alcuni vassoi anche prima di andare in vacanza e li porta ai nipoti che sono felicissimi di mangiarla.
Per Pasqua fa le pizze dolci tradizionali del Lazio (e Umbria, con alcune variazioni sul tema), grandi e profumate e regala anche quelle ad amici e parenti.
Io di solito faccio la pizza dolce di Civitavecchia che ho pubblicato sia con lievito madre che con biga.
Io di solito faccio la pizza dolce di Civitavecchia che ho pubblicato sia con lievito madre che con biga.
Oggi ho avuto la ricetta di Marisa dalla figlia Anna e il permesso di condividerla con tutti.
Ecco la sua ricetta. Mi interessano molto il procedimento e le dosi. Per gli ingredienti ognuno può modificarli come crede o fare sostituzioni per gli aromi.
450 g farina grano tenero
450 g manitoba
400 g zucchero + due cucchiaini
6 uova
2 bustine di vanillina
1 fialetta di arancio o fiori di arancia
scorza di mezzo limone
2 dita olio extravergine
1 dito di liquore per pasticceria
3 bustine di lievito di birra secco
1 tazza di latte
burro per lo stampo
In una ciotola grande mettere 4 etti di zucchero, un pizzico di sale, 6 uova intere, vanillina (o estratto di vaniglia), fiori d'arancia, scorza di limone e sbattere con le fruste per 10/15 minuti. Aggiungere l'olio, il liquore e sbattere di nuovo.
In una tazza mettere il lievito, 2 cucchiaini di zucchero e una tazza di latte tiepido e far riposare 5 minuti.
Aggiungere all'impasto e continuare a sbattere. Aggiungere la farina setacciata poco per volta.
Imburrare uno stampo alto, versare l'impasto e coprire con la pellicola.
A questo punto zia Marisa suggerisce di pregare che lieviti... per circa 8/9 ore.
Scaldare un forno statico a 180°C e cuocere 30 minuti. Coprire con una busta del pane e cuocere altri 30 minuti.
Fare la prova stecchino. Se esce asciutto spegnere il forno e lasciarla dentro altri 10 minuti. Quando è fredda capovolgerla.
E' già molto buona così. Con così tanto lavoro vale la pena fare alcune modifiche per valorizzare di più la fatica fatta. Suggerisco di sostituire la vanillina con vaniglia in baccello o con estratto di vaniglia (che hanno un aroma più morbido e rotondo, ma che tuttavia nei prodotti da forno non si distingue dalla vanillina come dice anche Bressanini), le fialette di aromi con acqua di fiori di arancio, la Manitoba con una farina di forza italiana e il liquore di pasticceria con una sambuca o un altro liquore a piacere.
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