Tutto è nato una domenica mattina dopo una passeggiata in un mercatino della mia zona che ha alcuni banchi di rigattieri dove mi piace spulciare. Di solito non compro nulla, ma a volte c'è il classico oggetto che ci chiama e dice "prendimi, prendimi".
Ed è stato così per questo piatto.
Mi è piaciuto subito moltissimo il disegno, ma era autunno e da allora ho aspettato con impazienza la primavera e i primi asparagi per inaugurarlo.
Era tutto impolverato, l'ho preso, portato a casa e lavato. E' tornato così come nuovo in tutto il suo splendore e ho potuto verificare con piacere come fosse perfettamente integro. Nemmeno un graffio.
A pasquetta ho raccolto un po' di asparagi selvatici, ma erano pochi. Per fortuna pochi giorni fa uno dei miei fornitori di fiducia, l'Azienda Altobelli di Montelibretti, mi ha portato questi asparagi semi selvatici e mi sono potuta sbizzarrire. Per altre ricette con le verdure di Leonardo Altobelli leggere QUI.
Questa ricetta ha una sua storia. Me l'ha insegnata una persona a me cara che la mangiava a casa del suocero in Veneto e che utilizzava gli asparagi di Bassano, quelli bianchi.
Tipica del trevigiano dove la chiamano "vovi e sparasi".
Tipica del trevigiano dove la chiamano "vovi e sparasi".
Questo è un mio riadattamento. Ho messo la salsetta preparat ada me pe r tutti, ma pe r tradizione ognuno si prepara la propri a nel piatto secondo i gusti schiacciando l'uovo con la forchetta.
Mi piace perché è una ricetta tradizionale che è di sua natura vegetariana, senza lattosio e senza glutine. Senza inventarsi niente abbiamo nella nostra tradizione italiana tante ricette perfette già così come sono per alcune intolleranze
Mi piace perché è una ricetta tradizionale che è di sua natura vegetariana, senza lattosio e senza glutine. Senza inventarsi niente abbiamo nella nostra tradizione italiana tante ricette perfette già così come sono per alcune intolleranze
Asparagi 1 kg
Uova di gallina 4
Olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai
Aceto (facoltativo) 1 cucchiaio
Sale
Pepe (facoltativo)
Pulire bene gli asparagi eliminando la parte dura del gambo e la terra. Lavarli e lessarli in acqua bollente salata utilizzando, se si possiede, la pentola asparagiera. Io ce l'ho e devo ammetter e che vengono meglio.
Qualcuno penserà che è l'ennesimo attrezzo che poi gira per casa. E' vero ma io ho risolto usando il cestello anche per cuocere la pasta corta ed è molto comodo.
Scolare gli asparagi e farli intiepidire.
Preparare la salsa mimosa.
In precedenza cuocere le uova sode e farle raffreddare. Mettere tuorli e albumi in una ciotola bassa. Schiacciarli con una forchetta e amalgamarli con 2 cucchiai di olio, poi con uno di aceto (se piace, a me piace anche senza quando uso un buon olio più delicato), sale e pepe (anche questo facoltativo, io non lo uso). Servire gli asparagi con la salsa mimosa servita in singole ciotole monoporzione o in una salsiera da cui ogni commensale potrà prendere la propria. Secondo tradizione nelle famiglie ognuno si prepara la propria salsa nel piatto.
Piatto vegetariano tradizionale, senza glutine e senza lattosio.
Adoro questa ricetta, solo a vedere le immagini ne sento il sapore in bocca. Hai perfettamente ragione, la nostra tradizione culinaria offre già belli e pronti piatti che possono soddisfare le esigenze di intolleranti con un gusto indimenticabile. Che dire: grazie per avermi ricordato questa ricetta. Buona giornata. Ciao. Stefania
RispondiEliminaTra monti, mari e gravine
Anche a me piace molto, semplice e gustosa. E di ricette così ne abbiamo tant e nella nostra tradizione.
EliminaGrazie del commento Stefania.