Da un po' di tempo mi sto appassionando alle fermentazioni casalinghe di cui ho già parlato alcune volte.
Gli esperimenti continuano con crauti, salatini (verdure in salamoia), bibite gassate a fermentazione naturale (rugiada marina, ginger beer ecc.) di cui parlerò prossimamente, latte fermentato (non solo yogurt). Le cose da dire sono tantissime.
Tra tanti tipi di latte fermentato c'è il kefir (o kefyr).
Il kefir è una bevanda a base di latte, acqua o altri liquidi che viene fermentata ad opera del kefiran, una colonia di microorganismi, per lo più batteri che si aggregano in polisaccaridi.
Nel 2015 mi ero già divertita a fare una focaccia con il kefir in cui avevo usato kefir e lievito madre.
Stavolta ho usato un sottoprodotto della fermentazione, il siero di kefir, farina e acqua e niente altro.
Il sieri di kefir si ottiene dopo aver fermentato il latte. Se si vuole un kefir denso come lo yogurt greco basta metterlo a "sgocciolare" in un colino rivestito da un telo di cotone. In una notte si addenserà e resterà un liquido trasparente ricco di batteri e lieviti che potrà essere usato in molti modi. Uno di questi è utilizzarlo per lievitare la farina.
400 g di farina 0
200 g di farina di forza
200 g di semola
640 g di acqua
300 g di lievitino fatto con il siero di kefir
16 g di sale
per il lievitino:
siero di kefir
acqua
farina
Mettere in una ciotola circa 100 g di siero di kefir e aggiungere farina fino ad ottenere una pastella cremosa. Lasciar riposare una notte. Al mattino si dovrebbero vedere già delle bolle. In ogni caso aggiungere farina e siero, o in mancanza anche solo l'acqua va bene, e far riposare di nuovo. Ripetere i rinfreschi più volte a distanza sempre più ravvicinata diminuendo i liquidi fino a quando l'impasto ormai più solido non inizierà a lievitare visibilmente e raddoppierà in poche ore.
Impastare 300 g di questo lievito con la farina e 600 g di acqua (l'acqua restante va aggiunta se ci sembra che l'impasto sia duro, quando il tutto è amalgamato in modo uniforme il sale, impastare. Rovesciare l’impasto sul piano coperto di semola ed effettuare un giro di pieghe sollevando un lembo di pasta e con questo coprire tutta la massa, fare riposare coperto 20 minuti. Ripetere le pieghe per 4 volte, sempre intervallate con riposo di 20 minuti, al termine mettere in una ciotola con altra semola, coprire e mettere in frigo per una notte.
Dopo il riposo riportare a temperatura ambiente (va benissimo in forno con luce accesa) e far raddoppiare. Dare la forma e quando raddoppia di nuovo cuocere a 200°C per 15/20 minuti e a 180°C per altri 40 minuti.
Al termine del tempo verificare la cottura "bussando" sul fondo del pane, se suona è pronto.
Impastare 300 g di questo lievito con la farina e 600 g di acqua (l'acqua restante va aggiunta se ci sembra che l'impasto sia duro, quando il tutto è amalgamato in modo uniforme il sale, impastare. Rovesciare l’impasto sul piano coperto di semola ed effettuare un giro di pieghe sollevando un lembo di pasta e con questo coprire tutta la massa, fare riposare coperto 20 minuti. Ripetere le pieghe per 4 volte, sempre intervallate con riposo di 20 minuti, al termine mettere in una ciotola con altra semola, coprire e mettere in frigo per una notte.
Dopo il riposo riportare a temperatura ambiente (va benissimo in forno con luce accesa) e far raddoppiare. Dare la forma e quando raddoppia di nuovo cuocere a 200°C per 15/20 minuti e a 180°C per altri 40 minuti.
Al termine del tempo verificare la cottura "bussando" sul fondo del pane, se suona è pronto.
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