La fregula è uno dei piatti tipici della cucina Sarda ed è uno dei “Prodotti Tradizionali della Sardegna” e ne avevo già parlato in una ricetta con vongole veraci, derivata dalla più tradizionale cotta con arselle). Il piatto di oggi però è più particolare, è la “fregola al forno” o in sardo su “Succu Istuvadu” al nord e “frégula istuvàda” a sud).
Preparata così si trova soprattutto nel Logudoro e nel Meilogu insieme alla versione cotta semplicemente in brodo, spesso di pecora, e condita con abbondante pecorino.
La vera fregula è lavorata partendo dalla semola e si presenta come in foto, granulosa. In commercio con lo stesso nome a volte si trovano dei "cilindretti" che non sono altro che pasta trafilata e tagliata, ma non è fregula. La fregula è lavorata come il cous cous e non viene estrusa a macchina.
Un giorno ne parlerò e scriverò come si lavora perché con un po' di manualità è bello e dà soddisfazione farsela in casa all'antica.
Vera fregula. |
Per alcuni la fregula sarebbe derivata dal couscous, secondo altri lo precede come origine. Per saperne di più suggerisco questo articolo di Incoghina di Giovanni Fancello dove viene citata anche la cassola o casciola di cui ho già parlato.
400 g. di fregola
300 g. di peretta fresca o casizolu
100 g. di pecorino stagionato
pomodori pelati o pomodorini
olio extravergine
prezzemolo
1 cipolla
1 spicchio di aglio
sedano, carota
pomodori secchi
sale e pepe
Preparazione:
Scaldare l’olio in una padella e stufare cipolla, aglio, sedano, carota e 1 pomodoro secco. Fare attenzione perché non frigga. Aggiungete i pomodori, aggiustate di sale e pepe e cuocere fino a quando il sugo non si addensa.
Bollire l'acqua e cuocere la fregula 5/8 minuti e scolarla al dente. Condire con olio, sugo e pecorino.
Ungere una pirofila da forno o più pirofile monoporzione. Mettere un po' di sugo sul fondo e aggiungere a strati la fregula condita alternando con formaggio peretta e prezzemolo tritato fine.
Finire con una spolverata di pecorino.
Infornare a 180°C per 30 minuti. Far riposare e servire.
Il giorno dopo è ancora più buona.
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