Condivido con la famiglia e molti amici il piacere di farsi in casa i liquori da sorseggiare a fine pasto. Magari ben freddi dopo una cena estiva in riva al mare.
Nella mia famiglia è ormai tradizione fare il mirto, bianco e nero o rosso, il nocino e qualche altra specialità. Quest'anno grazie al dono di alcuni di questi frutti, i piretti di Calabria, ho fatto una novità.
Cosa sono i piretti? confesso che non li avevo mai visti, né mangiati e tanto meno sentiti nominare.
Cercando in rete ho scoperto che i piretti sono ibridi tra limone e cedro, più dolci dei limoni e molto più profumati.
La ricetta che ho seguito è semplice. Ho cambiato la mia solita che prevede l'uso del "giulebbe", lo sciroppo ottenuto con 500 ml di acqua e 350 g di zucchero, e ho seguito quella che mi è stata data dal collega che mi ha regalato i frutti con cui si ottiene una bevanda più leggera e "beverina".
4 piretti
200 ml alcool
200 g zucchero
acqua di fonte fino a riempire una bottiglia di 1 litro
Si prendono quattro piretti, si sbucciano cercando di eliminare la parte bianca (albedo) che è amara, e si mettono in infusione in un barattolo con 200 ml di alcool.
Si lasciano macerare per circa un mese al buio e muovendoli ogni tanto.
Si sciolgono 200 g di zucchero in 500 ml di acqua di fonte. Se non si ha acqua sorgiva scaldarla con lo zucchero e raffreddarla. A questo punto si aggiunge l'alcool con le bucce; si mescola ben bene e si travasa il liquore così ottenuto filtrandolo con un filtro fine o una garza messa sopra l'imbuto.
Il liquore di piretta dopo un breve riposo è pronto per essere assaggiato.
E' ottimo gustato freddo in piccoli bicchieri freddi.
Da offrire ai papà per la loro festa1 #sangiuseppe
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