Con l'autunno tornano i funghi, che mi piacciono tanto ma che non mangio tanto quanto vorrei. Semplicemente perché a volte mi dimentico. I miei preferiti sono
In Sardegna cresce un fungo, il Pleurotus eryngii var. ferulae , che si trova anche nell'alto Lazio, dove viene chiamato cardoncello. Oltre alle cotture classiche, trifolato o messo sottolio sull'isola si cucina spesso come fosse carne. E' per questo motivo che viene anche detto "cardolina 'e petta (o petza)" cioè fungo /cardoncello) di carne o come nome locale è conosciuto anche come "antunna".
La preparazione più diffusa è farli grigliati dopo una leggera marinatura con olio, aglio e prezzemolo, oppure impanato e fritto, come la classica cotoletta.
E' parente del Pleurotus ostreatus, conosciuto come Gelone - Orecchione - Ostricone - Pleuroto, comune in tutti i mercati e che viene coltivato in tutta Italia.
Si può coltivare anche in casa, anni fa l'ho fatto. In commercio si trovano cassette con un substrato inoculato don le ife del fungo e se si possiede una cantina o un solaio si può iniziare una produzione casalinga molto soddisfacente.
La ricetta che segue è fatta a occhio, le dosi non sono vincolanti.
Pleurotus marinati e grigliati alla sarda
(dosi indicative per 4 persone)
Funghi pleurotus 500 g
un mazzetto di prezzemolo
aglio
olio extravergine
sale
Pulire i funghi e lasciarli interi o a pezzi grossi secondo i gusti. Preparare una marinatura con olio, prezzemolo tritato (prima lavato e asciugato molto bene) e sale e immergere i funghi. Lasciarli insaporire almeno un'ora.
Scaldare una griglia e cuocere i funghi girandoli più volte. Sono abbastanza coriacei e saranno necessari sui 15-20 minuti a fungo. Una cottura prolungata li rende teneri e una leggera doratura li fa più gustosi.
Serviti senza crostino sono gluten free e senza lattosio. Adatti a una dieta vegetariana e vegana.
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