Da settembre scorso sto frequentando un corso di lingua giapponese. Ho detto una cosa inesatta, non è UN, ma IL corso per antonomasia. E' quello della scuola dell'Istituto Giapponese di Cultura, famoso in città per il bellissimo giardino zen. L'avevo visitato nel 201 e mai avrei immaginato che otto anni dopo l'avrei rivisto come studentessa interna.
Ma andiamo per gradi: Cosa c'entra questo?
C'entra perché sabato ho fatto la verifica finale e subito dopo aver ritirato l'attestato di frequenza invece di andare subito a casa a studiare sono passata al mercato Trieste a fare un po' di spesa di verdure. Meta il Banco n. 1 dell'Azienda Agricola Altobelli (produttrice anche di un ottimo olio extravergine d'oliva).
Dopo due chiacchiere con Leonardo (ovviamente sul cibo e nuove idee per prepararlo) sono tornata a casa con il mio bottino di verdure fresche e la voglia di sperimentare subito.
Nella mia sporta tra porri, cicoria e minestrone c'erano un po' di fave. Questa verdura ormai è nella fase di chiusura. Nei baccelli grossi le fave hanno raggiunto il massimo delle dimensioni e non si possono più mangiar e crude. E se le favette dolci da mangiare con il pecorino sono un ricordo adesso ci possiamo divertire con ricette altrettanto sfiziose.
Il discorso è iniziato con Claudia Casu (grazie internet) che per la Président Japan (プレジデント チーズ) ha realizzato una ricetta interessante in cui spiccavano le fave arrostite. Incuriosita le ho chiesto lumi e realizzato di non possedere la griglia giapponese per il pesce (presente nelle cucine nipponiche) ho cercato su internet e come temevo (e speravo) ho trovato pane per i miei denti.
E così cerando "fave arrostite" ho trovato una bella ricetta di Kitty's Kitchen e altri post in cui si parlava di fave fritte. In tutti questi articoli venivano usate le fave secche con una ricetta simile a quella che ho usato tempo fa per la roveja, ma alcuni consigliavano di provare con quelle fresche. Detto fatto mi sono cimentata e alla fine ho fatto ben 3 (tre) ricette diverse.
Ma andiamo in ordine.
Fave fritte
fave sgusciate
olio extravergine
sale
spezie a piacere
Sbucciare le fave e lavarle. Scolare i legumi e farli asciugare bene su un canovaccio pulito.
Versare poco olio extravergine in una padella, farlo scaldare e versare le fave in quantità tale da coprire il fondo, non di più.
Tostare i semi facendoli girare spesso con un cucchiaio o ruotando la padella.
Quando sono leggermente dorati metterli ad asciugare su carta assorbente e salare.
Cuocere a fuoco basso perché devono diventare morbide dentro e croccanti fuori.
Non aggiungere acqua ma cuocere coperte affinché non brucino e l'umidità non evapori.
Sono buone appena fatte ma anche tiepide o fredde come aperitivo, sfizio o con qualunque altra scusa.
Se sono ancora tenere si possono mangiare con la buccia, sennò è bene eliminarla dopo cotte ma volendo anche prima di cuocere. Se qualche fava è rovinata si può tagliare la parte non buon e cuocere il resto, di solito sono solo macchie della buccia.
Fave arrostite.
fave con il baccello
olio extravergine d'oliva
sale
Per fare le fave arrosto ci vuole un grill, una griglia o altro simile. Forse basta anche il forno. Ma dopo aver letto la ricetta di Kitty's Kitchen ho provato il suo metodo.
Lavare le fave con il baccello e condirle con olio e sale. Scaldare una padella e cuocere le fave fino a quando i baccelli non sono morbidi. Ci vorranno una decina di minuti circa. Girarle ogni tanto affinché non brucino. Quando sono pronte sgranarle e levare la pellicina.
Le ho trovate meno saporite di quelle fritte ma la prossima volta proverò nel forno o su una griglia o nel bbq.
Fave lessate.
Fave
aglio
alloro
altre erbe a piacere
sale
Sgranare le fave fresche e metterle in una pentola con abbondante acqua salata e tutti gli altri ingredienti a piacere, l'aglio non deve mancare mai. Bollire a fuoco medio fino a cottura completa.
Si mangiano calde o fredde schiacciando il seme tra due dita per fare uscire la polpa fuori dalla pelle.
Questo metodo di cottura è molto usato in Sardegna quando le fave non sono più tenere, ma cercando su internet ho scoperto che sono molto diffuse anche in Sicilia.
Fave sottolio
fave
aglio
chiodi di garofano
alloro
aceto bianco
sale
Sgranare le fave fresche e Cuocerle in una pentola con abbondante acqua salata e aceto in parti uguali con l'aglio che non deve mancare mai e alloro. Bollire a fuoco medio fino a cottura completa. Scolare e mettere su un canovaccio pulito ad asciugare. Quando sono asciutte mettere le fave nei barattoli sterilizzati e coprire con ottimo olio extravergine di oliva. A piacere aggiungere un chiodo di garofano per vasetto. Chiudere e consumare dopo una settimana affinché si insaporiscano bene.
Usare tutte le accortezze per la preparazione e la conservazione delle verdure sottolio.
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