Chi non conosce i pancake? quasi nessuno. E i Dorayaki? molti, soprattutto chi leggeva i manga e seguiva gli anime di Doraemon, il gatto blu meccanico, ha visto i dolcetti che mangiava e noi oggi li rifacciamo insieme.
Non sono difficili, si devono solo seguire alla lettera dosi e procedimento, ma se si è precisi come uno svizzer... un giapponese, il risultato è garantito.
Ottimi con il tè.
Di recente ho partecipato a questo workshop organizzato da Ramen Bar Akira presso la pasticceria Dorayaki - Bontà dal Giappone di Kayoko Tokumoto.
Traduttore speciale per noi: Akira Yoshida in persona.
Di seguito dosi e ricetta per farli uguali. In questi giorni di auto isolamento (per mia scelta) causa coronavirus, con ristoranti e locali serali chiusi può essere rilassante rifarli.
Si possono fare delle misure che si preferisce, anche mini.
I Dorayaki
dosi per 12 dorayaki (6 coppie)
I
uova intere 120 g
zucchero 84 g
miele 12 g
mirin 12 g (oppure 10 g miele)
II
bicarbonato 1,5 g
acqua 5 ml
III
farina 102 g
acqua 35 ml
La cosa migliore sarebbe avere delle piastre elettriche in cui si possa regolare la temperatura sui 160°C. In mancanza usare una piastra sul fornello facendo attenzione alle temperature.
Setacciare la farina.
Unire uova, zucchero, miele e mirin con una frusta e montare.
Unire il bicarbonato sciolto in poca acqua.
Per ultime unire farina setacciata e l'acqua. Far riposare la pastella almeno 30' in frigorifero.
Scaldare la piastra. Ungere con olio di semi. Mettere piccole porzioni uguali di impasto.
Cuocere fino a quando non fa le bolle in superficie. Bastano pochi minuti. Girare con una spatola con un movimento deciso.
Cuocere ancora un minuto circa.
Si possono fare delle dimensioni desiderate.
Una volta cotti lasciar raffreddare.
Mettere un po' di farcitura su un dolcetto dalla parte più chiara, tradizionalmente si usa l'anko la marmellata di azuki - soia rossa .
Noi abbiamo fatto tre varianti, tradizionali con anko racchiuso tra due dorayaki,
con anko, fragola e decorazioni di panna bianca e al succo di sakura e fiori secchi di sakura
e la terza con una crema a base di mascarpone e yuzu, l'agrume giapponese.
Varianti: i classici dorayaki sono farciti con la marmellata di azuki, chiamata anko, ma si trovano ormai ovunque con ripieno di nutella o con altre marmellate secondo i gusti.
Si possono creare anche altre farciture secondo i gusti personali utilizzando creme, formaggi spalmabili, marmellate di tutti i tipi e si può spaziare dal dolce al salato.
Abbiamo assaggiato i dorayaki fatti da noi accompagnati con tè verde.
Le foto del workshop sono su Facebook.
Non sono difficili, si devono solo seguire alla lettera dosi e procedimento, ma se si è precisi come uno svizzer... un giapponese, il risultato è garantito.
Doraemon |
Di recente ho partecipato a questo workshop organizzato da Ramen Bar Akira presso la pasticceria Dorayaki - Bontà dal Giappone di Kayoko Tokumoto.
Traduttore speciale per noi: Akira Yoshida in persona.
Di seguito dosi e ricetta per farli uguali. In questi giorni di auto isolamento (per mia scelta) causa coronavirus, con ristoranti e locali serali chiusi può essere rilassante rifarli.
Si possono fare delle misure che si preferisce, anche mini.
I Dorayaki
dosi per 12 dorayaki (6 coppie)
I
uova intere 120 g
zucchero 84 g
miele 12 g
mirin 12 g (oppure 10 g miele)
II
bicarbonato 1,5 g
acqua 5 ml
III
farina 102 g
acqua 35 ml
La cosa migliore sarebbe avere delle piastre elettriche in cui si possa regolare la temperatura sui 160°C. In mancanza usare una piastra sul fornello facendo attenzione alle temperature.
Setacciare la farina.
Unire uova, zucchero, miele e mirin con una frusta e montare.
Unire il bicarbonato sciolto in poca acqua.
Per ultime unire farina setacciata e l'acqua. Far riposare la pastella almeno 30' in frigorifero.
Scaldare la piastra. Ungere con olio di semi. Mettere piccole porzioni uguali di impasto.
Cuocere fino a quando non fa le bolle in superficie. Bastano pochi minuti. Girare con una spatola con un movimento deciso.
Cuocere ancora un minuto circa.
Si possono fare delle dimensioni desiderate.
Una volta cotti lasciar raffreddare.
Mettere un po' di farcitura su un dolcetto dalla parte più chiara, tradizionalmente si usa l'anko la marmellata di azuki - soia rossa .
Noi abbiamo fatto tre varianti, tradizionali con anko racchiuso tra due dorayaki,
con anko, fragola e decorazioni di panna bianca e al succo di sakura e fiori secchi di sakura
e la terza con una crema a base di mascarpone e yuzu, l'agrume giapponese.
Varianti: i classici dorayaki sono farciti con la marmellata di azuki, chiamata anko, ma si trovano ormai ovunque con ripieno di nutella o con altre marmellate secondo i gusti.
Si possono creare anche altre farciture secondo i gusti personali utilizzando creme, formaggi spalmabili, marmellate di tutti i tipi e si può spaziare dal dolce al salato.
Abbiamo assaggiato i dorayaki fatti da noi accompagnati con tè verde.
Le foto del workshop sono su Facebook.
via del Porto Fluviale 3E
Roma
tel. 06 8666 0523
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