Chi mi segue conosce già Matteo Capellaro (geologo e sommelier) perchè ha collaborato più volte sia con Geologia e Cucina che con Senza Panna. Da oggi insieme a Cinzia Cracco - un cognome che è una garanzia - ci propongono delle ricette appartenenti alla tradizione di una famiglia di Cornedo Vicentino, piccolo centro delle Prealpi Vicentine situate ai piedi delle Piccole Dolomiti, molto vicino geograficamente al luogo da cui un altro Cracco partì per reinventare e interpretare la cucina a modo suo. Hanno già promesso di regalarci altri piatti tipici che prevedono la cottura di carni difficili come ad esempio selvaggina - ad esempio cinghiale e capriolo - e interpretazioni di impasti sia dolci che salati e piatti tipici italiani dimenticati, non più così facili da trovare.
Oggi ci propongono questa interessante treccia salata.
Treccia salata
(dosi per una treccia grande)
500 g Farina Manitoba
250 ml di latte senza lattosio
1 bustina lievito madre secco
scamorza affumicata
ventricina di maiale
1 uovo più uno per lucidare
3 cucchiai di olio
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero
Preparare un impasto con farina, latte, un uovo, olio, sale, zucchero e lievito e lasciare lievitare per minimo 4 ore.
Stendere l'impasto su una spianatoia con un mattarello e dividere in tre strisce simili su cui si appoggiano le fettine di scamorza affumicata e la ventricina, una sopra l'altra per poi richiuderle a forma di mezza luna. Con il latte spennellare i bordi delle strisce in modo da chiuderle con dentro il ripieno. Assicurarsi che siano ben chiuse, come dei grossi filoni.
Per dare la forma della treccia intrecciare i filoni, con molta attenzione, come riportato in fotografia, fino al risultato finale.
Far lievitare altre 2 ore la treccia all'interno di una teglia. Passato il tempo spennellare con il tuorlo d'uovo e cuocere in forno a 180 gradi per 40/50 minuti.
Servire calda.
Abbinamenti consigliati:
Birra
Micro Birrificio Framax Extra Ipa Zeus: i sentori molto delicati ma intensi di questa Ipa Ben si sposano con la struttura e la tendenza anche un po' piccante della treccia. Un bel finale in cui la birra esalta le emozioni del piatto;
Vino
Sandro De Bruno Durello dei Monti Lessini doc 60 mesi: qui un metodo classico di razza con sentori fragranti, floreali e leggermente mielati si integrano alla trama delicata e morbida della treccia, il cui spessore intrigante con il formaggio fuso ben si sposa con un perlage fine e persistente che dona un piacevole senso di freschezza in bocca.
Cocktail
Gin Fizz con Gin A -Boh di Sandro Bason: Il Gin Fizz è un drink dall'elevato effetto agrumato che in questo caso rompe un po' la tendenza dolce della treccia; inoltre l'aromaticità di questo gin, che ha una spiccata nota di spezie oltre al ginepro come anice stellato, cannella e genziana, va un po' ad accompagnare delicatamente la sensazione piccante del piatto.
Musica
Il gusto è vivace, le sensazioni di piccante, affumicato e morbidezza avvolgente ci ricordano Bon Jovi – Livin' On A Prayer, a voi la scelta!
Note: ho rifatto la ricetta di Cinzia usando una miscela di farina 0 forte e farina 1 e la metà del lievito indicato. basta allungare i tempi di lievitazione fino al raddoppio ma con queste temperature non cambia molto. Si possono anche cambiare gli ingredienti in base alla regionalità.
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