Natale è alle porte e di sicuro molti avranno già comprato tutti i regali, ma perchè non regalare o regalarsi un'esperienza diversa come una cena in un ristorante cinese di alto livello specializzato in cucina di Hong Kong? Tutto questo a Roma si può trovare da Song.
Ero stata già a cena da Song appena avevano aperto e la mia curiosità di tornarci dopo un po' di anni era tanta e anche le aspettative. Tutte totalmente soddisfatte nello scoprire che questo ristorante elegante e raffinato del quartiere Prati è diventato, nel giro di pochi anni, meta sicura per chi vuole assaporare la più autentica cucina cinese. A Roma, nel quartiere Prati, da maggio 2021, c’è un ristorante che di questa tradizione tutta cinese ne ha fatto il suo punto di forza. Parliamo di Song un ristorante di autentica cucina cinese con un menu che include diverse specialità di Hong Kong e una vasta selezione di dim sum.
Dim Sum nella lingua cinese vuol dire “tocco al cuore”, un nome originale e romantico per indicare quello che è un vero e proprio rito gastronomico. I dim sum infatti sono dei piccoli piatti che fanno da apertura al pasto o che, in alcuni casi, possono del tutto sostituirlo.
Quella che segue è il racconto della nostra degustazione di Dim Sum con le mie foto che non sono professionali ma che penso possano rappresentare bene il piacere di questa esperienza e di come l'ho vissuta.
Dopo la meraviglia dell'ambiente, di grande fascino per me, l'interesse passa alla cucina. Tra le tante scelte possibili in menu è assolutamente imperdibile il percorso degustazione di dumpling – i tipici ravioli cinesi – che permette di assaggiare 7 tipologie diverse, servite una alla volta e nell’ordine giusto di sapore. Ci sono gli Xiao Long Bao - dei ravioli di pasta di grano, cotti al vapore, ripieni di carne di maiale e il suo brodo da mangiare rigorosamente in un sol boccone, per lasciarsi avvolgere dall’esplosione di sapori. Questi ravioli sono la specialità dello Chef, cotti al vapore e preparati interamente a mano.
A seguire i Capesante Mood, ravioli al vapore preparati a mano ripieni di capesante e gamberi.
Tra i Bao (tipici panini cinesi cotti al vapore e farciti con tanti ripieni particolari come quello all’anatra laccata o lo Char Siu Bao con maiale caramellato) abbiamo assaggiato il nuovissimo Bao Wagyu: pasta di carbone ripiena col pregiato wagyu giapponese, cipolla rossa di Tropea e foglia d’oro.
Inoltre per il rito del Dim Sum si può scegliere tra gli otto piatti ispirati ai sapori tipici di Hong Kong come la zuppa di anatra, il riso cotto al vapore avvolto nella foglia di loto ma anche il Feng Zhua, le tipiche e gustose zampe di gallina in salsa di soia fermentata cotte al vapore che mi riprometto di assaggiare in una prossima visita.
Per chi invece volesse continuare con dei noodles, fiore all’occhiello di Song sono quelli all’astice e salsa Tobanjan, particolarmente gustosi. Sempre nei main course c’è una interessante novità, sono gli gnocchi cinesi con manzo e pak choi. Non mancano il riso Char Siu saltato con maiale stufato, verdure e uova e gli spaghetti di soia con verdure e gamberi.
Noi abbiamo preso i Noodles gamberi e capesante, spaghetti cinesi saltati con salsa shacha con gamberoni e capesante.
Il rito del dim sum può essere composto secondo i propri desideri. Può essere formato da poche portate ma può anche essere seguito anche da un piatto principale e qui da Song vale la pena scegliere l’anatra alla pechinese. Un piatto iconico della cucina cinese che qui è sempre in carta e non deve essere prenotato in anticipo. La Pecking Duck viene realizzata, così come il resto della proposta gastronomica, dalle sapienti mani dello Chef Lin Sang Chu a capo della cucina di Song sin dall’apertura del 2021.
Questi primi due anni e mezzo di
apertura, sono serviti a Song per mettere a punto certamente il menu che si è arricchito costantemente rendendo la proposta gastronomica
di questa insegna del quartiere Prati tra le più apprezzate della zona e non
solo. Altro importante lavoro di ampliamento e perfezionamento è stato fatto
sulla carta dei vini che oggi è assolutamente in linea con la ricercata carta
dei piatti. La carta dei vini è stata infatti completamente rivista e
ripensata, nell’ottica di proporre una selezione di qualità che ottenga i
risultati migliori nel pairing, ovvero nell’abbinamento con i piatti
della cucina di Song. Vini di qualità della grande tradizione italiana ma anche
bottiglie di piccoli produttori naturali e artigianali. Una carta snella, ma
completa, capace di proporre in modo armonico grandi classici e novità, a
prezzi competitivi, con un occhio anche alla Francia a cominciare dalle
bollicine, e uno spazio per i vini macerati, gli Orange wine.
La lista dei vini di Song
si compone di oltre 50 etichette, con una bella selezione anche di
bollicine italiane quindi Franciacorta, Trento Doc e spumanti. Si viaggia poi
nel resto della produzione vinicola italiana tra bianchi fermi, rossi e rosati.
Bella e interessante anche la possibilità di finire il pasto, magari con
l’arrivo del dolce, scegliendo uno tra i liquori e distillati presenti in
carta. Interessante anche la proposta di sake.
Insieme alla curata proposta gastronomica e alla rinnovata selezione del bere, a rendere Song un luogo esclusivo ed autentico contribuisce l’attento e professionale servizio in sala. Il Maitre, Francesco Pietro Chiarillo, in forze da Song sin dall’apertura, guida uno staff qualificato che accoglie gli ospiti con grande cortesia, seguendoli nei minimi dettagli per regalare loro un'indimenticabile esperienza.
Song fa parte del Gruppo Okasan, di proprietà delle famiglie Wu e Okazaki, già titolari di Okāsan, Otōsan, Hiromi cake e la nuovissima nata Hiromi La Maison.
Via Valadier 14
- 00193 Roma
Tel. 06.
3215804
Aperto tutti i
giorni a pranzo e a cena
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